Presentato il bilancio integrato 2022 dell’Università della Tuscia dedicato a studenti e territorio

Da sinistra, Meschini Massimiliano, le studentesse che hanno lavorato per la redazione del bilancio integrato, Rettore Ubertini e delegato della KPMG
di Nicole Chiassarini
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Domenica 4 Giugno 2023, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 20:52

L’Università degli Studi della Tuscia continua a tagliare sempre nuovi traguardi. Questa volta è toccato al nuovo bilancio integrato 2022, presentato nei giorni scorsi e che ha mostrato, oltre ai risultati economico-finanziari, la rendicontazione di politiche e azioni condotte dall’Ateneo viterbese su temi quali l’ambiente, il sociale e la Governance, che si sono tutti sommati all’impatto sul territorio.

Questa l’introduzione del Magnifico rettore, Stefano Ubertini: «Oggi presentiamo un bilancio integrato per il terzo anno - ha detto - che si basa anche sui temi sociali, ambientali e di genere. La nostra è una delle poche università che ancora redige un bilancio integrato, in più quest’anno abbiamo questa novità: abbiamo chiesto alla KPMG spa, una società di revisione, di procedere appunto alla revisione esterna del bilancio». Una decisione presa per un motivo preciso: «Abbiamo voluto farlo - ha proseguito - perché lo sguardo di una società esterna di questo calibro ci permette di valutare l’impatto che un ente come il nostro ha nei confronti del territorio e degli stakeholders. Siamo la prima Università in Italia ad aver fatto una collaborazione con una società esterna per far revisionare il bilancio».

Il bilancio integrato del 2022 si è chiuso con un nuovo incremento di proventi dell’Università, che ha frantumato il record dell’anno precedente di sessantasette milioni di euro contro i circa settantatré milioni del nuovo bilancio, il cui 29% arriva dalla ricerca e il 25% da investitori terzi.

Sul territorio, invece, l’Ateneo ha distribuito un valore maggiore del 15% rispetto al 2021, quindi lasciando circa sessantanove milioni di euro rispetto ai sessanta milioni precedenti. Per l’Università della Tuscia è fondamentale, infatti, che gli utili tornino sul territorio, luogo che ospita il suo personale e gli studenti.

«Per il personale c’è stata una variazione in positivo dell’11% e per i fornitori del 16%», ha proseguito il professor Fabrizio Rossi. «Ma il dato che ci rende più orgogliosi - ha quindi sottolineato - è la risorsa distribuita a studenti e studentesse, ovvero il 54% in più rispetto all’anno scorso». Ovvero si è passati «da quasi quattro milioni di euro a quasi sei milioni«. Questo valore ci inorgoglisce - ha concluso Rossi - perché gli studenti sono i nostri stakeholders principali, la crescita più consistente del bilancio è andata a loro, che rappresentano il nostro futuro».

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