Il condominio beffato: «Pagare noi inquilini anche per una ex sede di partito è una vergogna»

Sul campanello l'indicazione Margherita, anche se l'appartamento è dell'associazione I Popolari
di Renato Vigna
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Martedì 25 Luglio 2017, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 17:11

«E certo che mi dà fastidio pagare le spese condominiali ad un'associazione che è un ex partito, un partito che a suo tempo riceveva anche i contributi pubblici. E credo che dia fastidio anche agli altri inquilini dei due palazzi. Diciamo che questo è un altro contributo pubblico postumo».

A parlare è uno degli abitanti del condominio di via Monte Zebio costretti – per legge – a saldare le quote condominiali di un moroso. Un moroso eccellente: l'appartamento al primo piano, serrande tirate giù su un lato, semichiuse verso la strada, appartiene infatti all'associazione politico culturale I Popolari, nata quando il partito degli ex Dc si sciolse per confluire nella Margherita. Margherita alla quale poi il locale – un centinaio di metri quadri si superficie – fu dato in uso, tant'è che sul campanello è ancora riportato il nome del partito, a sua volta scioltosi nel 2006 nel Pd. «Ma mi ricordo che qualche anno fa sul campanello c'era scritto "associazione Quarta fase”», fa notare l'inquilino, che preferisce mantenere l'anonimato. Associazione Quarta fase: un'altra costola dei cattolici di sinistra che, evidentemente, ha trovato ospitalità nell'appartamento del Ppi.

Restano, comunque e sempre, quei 4800 euro di spese condominiali non onorati – dal maggio 2013, alla vigilia delle elezioni comunali vinte dal centrosinistra – e ora divise, a forza, tra le altre 29 famiglie che abitano i due palazzi. «Sì, mi dà fastidio pagare la mia quota, lo ammetto. Intanto, perché con quei soldi avrei potuto fare qualche lavoro di ammodernamento in casa mia, anche solo cambiare lo scaldabagno, che ormai è arrivato – prosegue l'inquilino – E poi per una questione di principio: parliamo di un'associazione, di un ex partito: credo, anzi credevo, che fosse facile costringerli a pagare quanto dovuto. Non mi spiego comunque perché non abbiano deciso di mettere a reddito l'immobile, di affittarlo, o di venderlo».

Dicono i luogocomunisti (e anche un po' razzisti) che di solito a non pagare le spese condominiali sono gli immigrati, gli extracomunitari. L'inquilino sorride: «In questi palazzi abitano famiglie straniere, che magari hanno sudato tanto per affittare una casa. Bene, sono tutte bravissime persone, e da quanto mi risulta pagano il condominio precisi, come orologi svizzeri».

Intanto l'avvocato Nicoletta D'Agostino, per conto delle disciolte sedi provinciali dei due partiti, sottolinea «la totale estraneità delle sopracitate strutture viterbesi, al lamentato inadempimento, dell’obbligo di corresponsione degli oneri condominiali, relativi all’appartamento in via Monte Zebio». Aggiungendo che l’immobile «è di esclusiva proprietà del Partito popolare italiano (gonfalone) con sede in Roma, in virtù di atto di compravendita in data 26/07/2000; e che il credito azionato dal condominio ha per oggetto mancati pagamenti, relativi alle gestioni 2014/2017, periodo in cui il Ppi e la Margherita erano già disciolti».

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