​Ospitava pregiudicati mentre era ristretto ai domiciliari, di nuovo in carcere Nico Venanzi

Il carcere di Viterbo
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 23 Agosto 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:31

Ospitava pregiudicati mentre era ristretto ai domiciliari, di nuovo in carcere Nico Venanzi. Il 23enne di Montefiascone - noto per i precedenti penali, per lo spaccio sul Colle e per le trovate musicali davanti al carcere di Mammagialla - dal 12 agosto è finitoin cella. L’aggravamento della misura è arrivato puntale dopo che il giovane ha collezionato diverse violazioni.

I carabinieri della compagnia di Montefiascone che controllavano il giovane, dopo averlo arrestato nell’operazione contro lo spaccio di gennaio scorso, hanno scoperto che in molte occasioni faceva entrare in case amici e pregiudicati. La scusa era quella di passare la serata tra musica e divertimento. Serate che spesso sarebbero degenerate facendo infuriare i vicini anziani che più di qualche volta hanno chiamato i carabinieri per i troppi schiamazzi. Un mix eccessivo che lo portato dritto a Mammagialla. L’eccesso è uno dei tratti caratteristici di Nico Venanzi che a soli 23 anni ha già un corposo curriculum criminale.

L’ultimo arresto risale a gennaio quando i carabinieri disarticolarono un giro di spaccio a minori che aveva a capo proprio lui. Il gruppo Avevano scelto come base operativa per gli scambi di droga i “giardinetti” di Montefiascone. E da qui diramano ordini, si sballavano con la cocaina e si inforveravano con la musica rap.

I carabinieri del Nucleo operativo, al termine di una lunga indagine, portarono alla luce una piccola consorteria di giovanissimi dedita allo spaccio e alla violenza. Tre le misure cautelari emesse (due ai domiciliari e un obbligo di dimora) e 4 gli indagati.

Ragazzi dai 19 ai 23 anni che grazie alla disponibilità di droga e soldi facevano breccia tra minorenni del posto. A capo di questa consorteria c’era il 23enne Nico Nico Venanzi già noto alle forze dell’ordine per diversi episodi di spaccio e per aver “sfidato” il sistema andando a protestare sotto il carcere di Viterbo mentre era in misura di sorveglianza. Quella sera intonò una canzone rap contro il 41 bis e poi montò tutta la scena per farne un video da diffondere sui social. Il ragazzo si ispira a Niko Pandetta il trapper neomelodico arrestato per spaccio di stupefacenti. Quella sera che si presentò davanti al cancello di Mammaggia, violando le misure di sorveglianza, mise insieme una performance proprio in sua difesa. Il giovane falisco cantava “Liberi tutti gli indagati nelle carcere” con una catena al collo mentre tre “soci” incappucciati appendevano uno striscione di protesta sulle sbarre di Mammagialla.

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