Viterbo, omicidio Zappa: libertà più vicina per il basista che patteggia un'ulteriore condanna e chiude i conti con la giustizia

Viterbo, omicidio Zappa: libertà più vicina per il basista che patteggia un'ulteriore condanna e chiude i conti con la giustizia
di Silvana Cortignani
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Giovedì 30 Giugno 2016, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 18:55
Potrebbe uscire presto dal carcere, nonostante un’ulteriore condanna, Alexandru Petrica Trifan, il basista della rapina sfociata nell’omicidio del professor Ausonio Zappa, figlio della badante e cresciuto in casa della vittima. Condannati in via definitiva a 20 e 10 anni per l’omicidio dell’81enne fondatore dell’Accademia di belle arti - massacrato di botte nella sua villa di Bagnaia la notte tra il 27 e il 28 marzo 2012 durante una rapina -  Adrian Nicusor Saracil e Trifan, 26 e 24 anni, hanno patteggiato un anno e mezzo per un’altra rapina a casa di un’anziana, che solo per caso non è finita in tragedia. Così facendo, il 24enne ha chiuso i suoi conti con il passato e con la giustizia.

I fatti risalgono al 15 gennaio 2012, appena due mesi prima dell’efferato delitto. Vittima un’85enne di Vetralla, resa inoffensiva con un tampone imbevuto di liquido soporifero, che ha provocato una reazione allergica alla donna, ricoverata in ospedale per iperemia ed edema alla glottide con una prognosi di 10 giorni. E’ stato il primo di una lunga serie di colpi messi a segno nel giro di tre mesi dalla stessa banda, composta da cinque romeni, tra i quali i fratelli Cosmin Petrut e Ionel Daniel Oprea, 23 e 29 anni - gli altri due complici del delitto Zappa, condannati a 20 e 8 anni - che però non hanno chiesto riti alternativi, per cui sono stati rinviati a giudizio e il prossimo 13 aprile affronteranno l’incognita del processo per furto e ricettazione.

Ha scelto invece la via più breve l’avvocato Marco Russo, difensore di Saracil e Trifan, accusati anche di rapina e lesioni aggravate. “La pena concordata – spiega - è stata estremamente favorevole. Un anno e sei mesi per entrambi, in continuazione con le condanne irrevocabili a 20 e 10 anni”.  A beneficiarne soprattutto Trifan, che all’epoca dell’assalto alla villa del professore aveva soltanto 20 anni: “Ha definito tutte le situazioni pendenti e può guardare al futuro. La scelta è stata quella utilitaristica di evitare i rischi di un eventuale processo di merito e soprattutto una strategia finalizzata alla concessione delle misure alternative, visto che ha già scontato oltre metà pena dell’omicidio Zappa e che negli ultimi due anni, agli arresti domiciliari prima di tornare in carcere dopo la sentenza della Cassazione del 28 marzo, ha goduto di un regime di sostanziale libertà e ha dimostrato di essere una persona affidabile e certamente cambiato”.
 
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