​Non riesce a fare una videochiamata dal carcere e si scaglia contro un agente, ennesima condanna per boss di mafia

Mammagialla
di Maria Letizia Riganelli
2 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Settembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:02

Non riesce a fare una videochiamata dal carcere e si scaglia contro un agente, detenuto dell’alta sorveglianza patteggia 6 mesi di carcere. Nuova condanna, seppur esigua, per Andrea Mancuso. Il ventenne siciliano - condannato nel 2021 per mafia nel blitz dei carabinieri contro boss e gregari delle famiglie di Tommaso Natale, San Lorenzo, Partanna Mondello e Zen - dopo essere stato recluso nel carcere di Viterbo ha avuto un pesante scontro con la polizia penitenziaria. In particolare nel 2022, dopo non essere stato autorizzato a una videochiamata con i parenti, si sarebbe scagliato contro un agente procurandogli ferite.

Per il giovane arrivò immediata una nuova doppia accusa: lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. E un trasferimento. Dopo quell’episodio infatti il ventenne siciliano fu trasferito, in regime di alta sorveglianza, dal carcere di Viterbo a quello di Rovigo. Dove continua a scontare 13 anni di carcere per associazione mafiosa. Mancuso, secondo l’accusa, sarebbe stato un affiliato del clan di San Lorenzo.

Un mandamento specializzato in estorsione. Durante l’operazione, in cui finirono in manette decine di mafiosi tra capi e gregari, gli investigatori riuscirono a ricostruire 19 casi di racket, alcuni solo tentati, altri effettivamente portati a termine. Nel mirino degli estortori c’erano ditte edili e di movimento terra, un’agenzia funebre, una friggitoria, una macelleria.

Ai 13 anni che sta scontando si sommano i 6 mesi di condanna di ieri mattina. L’imputato ha infatti richiesto di poter patteggiare la pena, beneficiando di un notevole sconto di pena. «E’ stato un momento critico - ha spiegato il difensore - e durante la direttissima ha subito chiesto scusa. Si è reso conto di aver esagerato. Chiedo quindi in accordo col pubblico ministero un patteggiamento». L’imputato presente in aula virtualmente, era infatti collegato in video dal carcere di Rovigo dove continuerà a scontare il cumulo di pene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA