La prima: il compenso di 14 mila per una prestazione annuale, che si presume peraltro non a tempo pieno, non è forse da giudicare eccessivo? La seconda: è necessario percorrere la strada dell’avviso pubblico, nel momento in cui all’interno dell’amministrazione sono incardinati due soggetti in possesso di specifici requisiti?
Si tratta di Chiara De Santis, laureata in Lettere, perfezionata in “Didattica generale e museale”, un master in “Musealizzazione, tutela e valorizzazione archeologici”, cui è stata affidata protempore affidata la direzione scientifica della sezione archeologica del Rossi Danielli. E di Fulvio Ricci, laureato in Lettere, indirizzo Storia dell’arte medievale, chiamato a sovrintendere invece alla sezione storico-artistica, che vanta la direzione del Museo civico del “Costume farnesiano” di Gradoli, una ricca e variegata bibliografia, la curatela – proprio su commissione del comune – della mostra su Mantegna al Civico e quella in corso a palazzo dei Priori in omaggio alla Madonna della Quercia.
La terza domanda: la circostanza che Chiara De Santis e Fulvio Ricci siano inquadrati a livello C nella pianta organica comunale, è motivo veramente cogente e comunque tale da impedire, a norma di legge, di assumere l’incarico per cui secondo l’amministrazione bisogna essere inquadrati a livello D?
Domande su domande. Che saranno sicuramente reiterate, insieme ad altri interrogativi, quando il bando sarà pubblicato. E allora si potrà apprendere chi valuterà i titoli di studio e professionali e i curriculum che arriveranno Ma anche i criteri di valutazione, in modo da escludere che il bando non sia stato confezionato “ad personam”.
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