Museo Civico di Viterbo: il concorso per la direzione scientifica è imploso

Viterbo, una sala del Museo Civico
di Renato Vigna
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Sabato 17 Febbraio 2018, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 14:51
"Parliamoci chiaro: era stata pensata come una iniziativa di propaganda, da sbandierare in campagna elettorale. Ma la fretta è stata cattiva consigliera, soprattutto sul piano della trasparenza. Risultato? Bene che vada, della pratica si dovrà occupare il prossimo sindaco e il prossimo esecutivo".
 
E' il commento di uno dei partecipanti (circa una cinquantina) che ha presentato domanda per la selezione del nuovo direttore scientifico del museo Civico del capoluogo. Ma la procedura sta andando a rilento. E il motivo - ascoltando voci degne di fede che provengono dall'interno di palazzo dei Priori - risiede nelle difficoltà incontrate nella nomina "dell'apposita commissione giudicatrice" che, stando al bando, doveva essere formalizzata "dopo la scadenza del termine di presentazione delle domande" (in prima battuta, fissato al 3 gennaio, poi prorogato al 20 gennaio).
 
Riassunto delle puntate precedenti. Lo scorso 14 dicembre il Comune ha approvato un avviso pubblico che, al suo apparire, ha generato tanti interrogativi.
 
Il primo: perché "celare" il bando all'interno di una delibera che all'oggetto recita "adeguamento del museo civico ai requisiti di cui alla L.R. 42/97"?. Il secondo: non è eccessivo il compenso di 40mila euro in due anni per un incarico per cui si richiede la presenza tre volte a settimana? Il terzo: perché non affidare l'incarico a personale interno qualificato? Nonché vari altri rilievi sui titoli culturali e professionali, per cui ottiene punteggio maggiore solo chi "ha maturato esperienze" nello stesso Civico, escludendo così in partenza chi ha lavorato magari ai Musei Vaticani.  
 
Il 21 dicembre, esplode per così dire la "bomba": Giacomo Barelli, ex assessore al Turismo, portavoce della lista civica "Viva Viterbo", consegna al Messaggero una busta sigillata "contenente il nome del probabile vincitore dell'avviso". Da quella data, palazzo dei Priori ha fatto finta di niente, salvo prorogare i termini di presentazione delle domande, valutando che i giorni assegnati in origine andavano a confliggere con le festività natalizie.
 
Ma la commissione giudicatrice che fine a fatto?  Per la sua nomina, pare occorra scalare l'Everest. Sempre indiscrezioni degne di fede, mormorano che i tanti dubbi sorti sul presunto bando ad personam hanno fatto paura a possibili commissari che, individuati negli ambiti della soprintendenza alle Belle arti e dell'Università della Tuscia, hanno declinato l'invito con scuse varie.
 
E allora ecco che la profezia del candidato citato all'inizio ha tutte le probabilità di avverarsi.
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