Alla vista degli agenti, l'altra sera, il sudamericano – stabilitosi da anni a Viterbo – è andato in escandescenze. Prima li ha minacciati di morte, poi ha iniziato a colpirli con calci e pugni, provando anche a scappare. Bloccato e portato in questura ha continuato con le provocazioni, prendendo di mira anche gli agenti della Squadra mobile intervenuti in aiuto ai colleghi. Inevitabile che, oltre alla violazione della sorveglianza speciale (doveva restare a casa dalle 22 alle 7), gli siano stati anche contestati i reati di violenza e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il giovane non è nuovo a questi episodi: appena giovedì scorso si è tenuta un'udienza del processo che lo vede imputati, insieme ad altre due persone, per percosse, lesioni e stalking nei confronti dei proprietari di un altro locale del centro storico.
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