I dissidi nella maggioranza sono placati, ma la discussione rischia di riaccendersi su dove investire i fondi. Perché i consiglieri il bilancio - che andrà in giunta lunedì - non l’hanno ancora visto. Restano la Tasi al 2,2 e la franchigia per i redditi fino a 20 mila euro, cui si aggiungono sgravi in base al numero di figli. Confermata anche la tassa di soggiorno e la nascita della super farmacia a Santa Barbata, che assorbirà le cinque unità di personale di quella a La Quercia.
«E’ anche questo il motivo per cui è in perdita: un privato la farebbe lavorare con tre persone», spiegava un consigliere di maggioranza ieri nei corridoi del Comune. Intanto Aldo Fabbrini, che ha la delega alle partecipate, assicura Fortunato Mannino (Cisl) sul futuro dei lavoratori: «Verranno tutti salvaguardati». L’accordo del 2002 è valido solo per quelli in servizio all’epoca della firma, l’intenzione però è di tutelare anche chi è arrivato dopo. Chiuso il fronte sindacale, si apre quello con le imprese. «Capiamo le difficoltà per i tagli voluti da logiche repressive legate alla spending review - dice il presidente della Federlazio, Giovanni Calisti - ma aumentare Tasi, Imu e Irpef, senza tener conto del momento recessivo dell’economia viterbese, potrebbe innescare pericolose spirali». Con l’appesantimento burocratico, rischia di diventare un mix letale.
Secondo Calisti servono «soluzioni per agevolare le aziende e chi decide di aprire delle nuove attività, pensando anche alla possibilità di dilazionare le nuove aliquote». Bene le esenzioni minime (immobili con rendite catastali sotto i 500 euro), «ma nessuno si salverebbe». Il sindaco Leonardo Michelini prova a ricucire: «Federlazio l’abbiamo già incontrata e la incontreremo ancora. Le tasse fanno sempre male». Come dire, sono inevitabili. E poi «servono per investire: abbiamo messo fondi su Expo 2015, cultura, turismo e salvaguardia delle fasce deboli».
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