Se per gli etruschi il fiume Fiora e il mare erano essenziali vie di trasporto delle merci, per i romani erano anch'essi importanti canali commerciali. Lo testimonia un relitto di una nave romana oneraria di epoca repubblicana che giace sui fondali a poche miglia dalla costa di Montalto. Un’area archeologica considerata top secret, costantemente monitorata per il suo inestimabile tesoro contenuto al suo interno.
Si tratta di numerose anfore che secondo gli archeologi risalgono tra il II e il I secolo a.C., adibite probabilmente al trasporto del vino. Lì sotto, a circa 30 metri di profondità, il fango dei fondali le custodisce da secoli, così come lo scafo della nave affondata chissà per quale ragione. Le coordinate sono strettamente riservate. La Soprintendenza in questi giorni ha fatto una ricognizione con il personale dell’Aliquota Carabinieri subacquei di Roma, la dottoressa Barbara Barbaro, archeologa responsabile delle aree marine del servizio archeologia subacquea e i membri dell’Associazione subacquea Assopaguro di Montalto di Castro che conoscono a fondo questo tratto di mare.
«La zona di Vulci e Cerveteri erano le più importanti in quel periodo - spiega Vittorio Gradoli, presidente dell’Assopaguro - anche perché il vino era molto apprezzato.
Tuttavia periodicamente è necessario un controllo per garantire l’efficienza del manufatto. «Qui siamo intervenuti noi dell’Assopaguro - aggiunge il presidente Gradoli - perché conosciamo bene il relitto, i fondali e le condizioni meteo marine in modo tale da effettuare le immersioni in completa sicurezza».