Il percorso e il progetto del Pescia però non è destinato a fermarsi: la campagna acquisti del club tirrenico ha portato in riva al mare pezzi da novanta come Valerio Ingrosso, Marco Isidori, Matteo Ceccarini e Federico Perazza, inseriti in un puzzle che vanta già elementi di categoria superiore come Daniele Federici, Fabio Bisozzi, Aldo Borzacchi e Stefano Barcaroli. La coppia di allenatori Porciatti-Marrozzi avrà l’imbarazzo della scelta, con un campionato di Prima categoria che si annuncia di livello altissimo come non mai.
Oltre al presidente Albanesi, l’uomo immagine del nuovo corso del Pescia è senza dubbio Daniele Federici: l’ex capitano della Viterbese si impegna dentro e fuori dal campo e spesso è lui stesso a contattare i giocatori per portarli sul Tirreno per scrivere una pagina di storia del calcio locale, ma anche viterbese. Federici ha iniziato la carriera di calciatore con obiettivi ambiziosi: il Grosseto di Piero Camilli l’ha lanciato in serie B poi arrivarono, insieme alla chiamata del Frosinone, anche i problemi fisici con il difensore che è stato frenato nella carriera ad alti livelli ma non nella passione per il pallone.
“Prima che una squadra a Pescia abbiamo creato un gruppo di amici – racconta le genesi della sua nuova avventura calcistica Federici – abbiamo voluto fare qualcosa per un paese di 1500 abitanti che ama molto il calcio. Sono felice che i risultati siano arrivati fin da subito ma sono ancora più contento della nascita del nostro settore giovanile che coinvolge tanti ragazzi della zona. Obiettivi? Il sogno sarebbe quello di arrivare in Eccellenza ma più si sale e più aumentano le difficoltà”.
Non solo Pescia però nei pensieri di Federici: lui è stato capitano della Viterbese per due stagioni e non può restare indifferente rispetto all’estate di passione vissuta dai gialloblù.
“Alla fine la cosa migliore per la Viterbese è che sia rimasto Camilli. Tutto questo però avrà un senso se le istituzioni riusciranno a trovare un percorso comune da fare con la proprietà: Camilli è al suo quinto anno a Viterbo e trovo ridicolo che non sia ancora nato un campo per far allenare la Viterbese e le squadre del settore giovanile”.
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