Sono arrivati proprio davanti agli ascensori di Valle Faul: brochure della Macchina di Santa Rosa in mano, appena usciti ecco la visione del duomo e del palazzo dei Papi, resa ancora più unica dagli addobbi di “San Pellegrino in fiore”. «Li abbiamo accompagnati anche nella sala del conclave, nel quartiere medievale di San Pellegrino, in piazza del Plebiscito e a palazzo dei Priori. Questa visita per noi è la conferma degli ottimi rapporti che abbiamo costruito nel tempo, grazie anche alla Gea dell’imprenditore Eugenio Benedetti e della figlia Azzurra, che hanno favorito l’incontro tra la città e l’ambasciata e il gemellaggio con la città di Luoyang». Ma secondo Barelli c’è anche una seconda conferma, ovvero «quella del lavoro dell’assessorato per far conoscere Viterbo e mantenere rapporti di alto livello».
La reazione dell’ambasciatore e dei diplomatici cinesi? «Una città bellissima, di grande importanza storica, hanno detto. Gli abbiamo raccontato di etruschi, papi, medioevo e mura cittadine, attraverso le parole di Fulvio Ricci. Bellezze che per loro non sono così scontate come per noi. Abbiamo invitato l’ambasciatore per Santa Rosa. Se pensano a Viterbo per fare un giro – conclude Barelli - significa che la città entra in uno scacchiere importante».
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