L'altro lato della luna: rassegna di teatro integrato alla Rocca dei Borgia di Nepi

La Rocca dei Borgia a Nepi
di Carlo Maria Ponzi
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Giovedì 6 Luglio 2017, 21:35 - Ultimo aggiornamento: 21:36
"L'altro lato della luna": è il titolo del Festival di teatro integrato in scena alla Rocca dei Borgia di Nepi.
 
 
L'esordio sabato 8 luglio 2017, con la "Notte Rosa": alle 18,30, in piazza del Comune, lo spettacolo itinerante degli artisti di strada, a cura della compagnia Tetraedro; alle 21,30, esibizioni musicali dei ragazzi della Coop. Gea, la proiezione di cortometraggi a cura della coop. "Gli anni in tasca"-Asl Viterbo, il concerto delle band musicali "Generazione Musica No More".
 
 
Tra gli eventi clou, da segnalare domenica 9 luglio, "Notre Dame de Paris", spettacolo in Lis (lingua dei segni) per la regia di Laura Santarelli. "Si tratta - spiega la regista - di un doppio spettacolo: sul palco ci saranno attori e danzatori che, oltre a muoversi e a recitare, interpreteranno le parole delle canzoni nella Lis, mentre su schermo sarà trasmessa la versione dell’opera andata in scena all’Arena di Verona con i sottotitoli in italiano".
 
 
Lunedì la rassegna prosegue (ore 21), con "Antigone", per la regia di Paolo Manganiello e Chiara Palumbo. Martedì, ore 21,30, "Diversamente Circo", regia di Davide Amendolia ed Elisa Luretti. Mercoledì, "Metamorfosi", regia di Francesco Cerra. Giovedì, "Ultima fermata… chi c’è c’è", ideato e diretto da Armando Alfonsi.
 
 
Gran finale venerdì 14, "Quando integrazione fa rima con musica, stand gastronomici e cena conviviale" con la partecipazione di Naiadi - Tribal fusion - Marzya Terziani; la compagnia Teatraedro con la danza del fuoco di Alessandra Caruso e il cantautore Carlo Valente.
 
 
Il senso della rassegna, promossa dalla cooperativa sociale "Gea" con il patrocinio di comune di Nepi, Pro Loco, Asl Viterbo? "Essere spettatori - spiegano gli organizzatori - di una rappresentazione teatrale integrata potrebbe costituire il trampolino di lancio verso l’assunzione di un atteggiamento di comprensione, condivisione e sostegno nei confronti "dell’altro diverso da noi". Non solo. "Oltre a costituire una condizione favorevole per sperimentare apprendimenti funzionali, comprendere meglio il mondo, imparare regole apprese nel contesto dell’intervento riabilitativo, l’integrazione sociale combatte il diffuso fenomeno del bullismo".
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