Dagli scarti alimentari un’opportunità per l’insetticoltura. L’istituto zooprofilattico Lazio e Toscana ha presentato una proposta per la creazione di un centro sperimentale di per l’insetticoltura sostenibile da realizzare nella sezione di Viterbo dell’ente.
«La proposta - spiega l’istituto zooprofilattico - di un allevamento di insetti su sottoprodotti di natura organica, come gli scarti dell’industria agro-alimentare, rappresenta oggi un formidabile strumento per reimmettere nella catena alimentare prezioso materiale spesso destinato alla distruzione. Le proteine ottenute dagli insetti possono infatti essere impiegate per la produzione di mangimi da utilizzare nell’allevamento avicolo, in quello suinicolo e nell’acquacoltura, nel pieno rispetto dell'etologia degli animali. Gli insetti allevati su scarti organici costituiscono inoltre un’interessante fonte per la produzione di “molecole tecniche” (biocarburante, lubrificanti, chitosano e molto altro) da impiegare nell’industria chimica, meccanica e farmaceutica».
Il progetto, illustrato ieri mattina, in Provincia alle autorità sanitarie, associazioni di categoria e docenti universitari, rappresenta una esperienza unica nel panorama nazionale. «Insieme - dichiara Ugo Della Marta, dirigente nazionale istituto zooprofilattico - è possibile studiare modelli di “piccole economie circolari” locali per l’allevamento di insetti da sottoprodotti/scarti organici.
Il primo passo per la realizzazione del progetto sarà quello di improntare accordi quadro con le realtà del territorio al fine di mettere presto in funzione il centro sperimentale di Viterbo.