Intanto, cresce la preoccupazione per le conseguenze sulle salute e sull’ambiente di un incendio sulle cui cause si sta ancora facendo luce. “Sicuramente – spiega il sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi – una dose di veleno si è sparso nell’aria attigua alla discarica. Domenica il cattivo odore era fortissimo, oggi (ieri, ndr) il vento ha girato e quindi non si sente più, ma resta la preoccupazione. Ho allertato l’Arpa che domani (oggi, ndr) verrà ad eseguire campionamenti nei terreni e nell’aria per capire quale tipi di inquinanti si sono diffusi e in che concentrazione. L’ordinanza resta in vigore e solo una volta ottenuti i risultati delle analisi delimiteremo semmai il raggio di validità”.
Tenere chiuse le finestre e non esporsi ai fumi sono solo alcune delle disposizioni di Ghinassi. Nell’ordinanza si chiede anche di allontanare dall’area le donne in stato di gravidanza, di non consumare frutta e verdura poste nelle vicinanze del rogo o che possano essere interessate dalle polveri derivanti dall’incendio e di non fare pascolare animali. Anche l’omologo di Onano, Giovanni Giuliani, domenica ha emanato il provvedimento in cui dispone di tenere chiuse le finestre in un raggio di 2 chilometri dal rogo, limitare al minimo la permanenza all’aperto, allontanare le donne incinte e non consumare prodotti coltivati in loco. Persino Carla Benocci, il sindaco di Sorano, nel Grossetano, è intervenuta con un simile provvedimento per tutelare la salute dei propri cittadini, chiedendo ad Arpat e Asl di analizzare l’aria e l’acqua nelle aree confinanti con quelle in cui sorge la discarica.
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