Processo per l'igiene urbana, i testimoni in aula: «C'era criticità, abbiamo fatto il meglio»

Tribunale
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Novembre 2021, 06:50

«L’appalto per l’igiene urbana ha subito mostrato delle criticità ma noi abbiamo fatto il meglio di ciò che potevamo fare». Battute finali per il processo che vede imputati il dirigente del Comune Ernesto dello Vicario il responsabile tecnico Francesco Bonfiglio e il consigliere di Viterbo Ambiente Maurizio Tonnetti. I tre imputati rispondono di falso ideologico. A raccontare cosa succedeva negli uffici di via Ascenzi durante il periodo in esame è stata l’ex rup, Sara Palombi, la responsabile unica del procedimento inizialmente indagata e poi completamente prosciolta. Il processo è una costola del più noto procedimento Vento di maestrale. Dietro l’inchiesta una presunta truffa da un milione e mezzo di euro l’anno. In particolare la Procura accusa il dirigente di non aver rescisso il contratto con Viterbo Ambiente nonostante le sanzioni e il servizio di spazzamento non adeguato.

«Le difficoltà rimostrante riguardavano la distribuzione dei mastelli, le isole di prossimità e lo spazzamento. Su questo la ditta ci aveva fornito un software per controllare e monitorare i mezzi mentre erano al lavoro, dopo un iniziale problema sul funzionamento siamo riusciti a elaborare i dati.

Abbiamo applicato sanzioni quando dimostravamo che non avevano fatto pienamente il lavoro previsto da contratto. Ma non ci sono mai state le condizioni er recidere il contratto. La politica ha fatto orecchie da mercante anche quando abbiamo atto richiesta di una figura professionale per affiancarci nella gestione. Anche quando la società ha interrotto lo spazzato per un problema alla discarica abbiamo applicato decurtazioni. In questo il dirigente non ha mai avuto un atteggiamento di favore. Anzi».

Dello stesso avviso Andrea Vannini, professore dell’Unitus che tra il 2014 e il 2015 ha rivestito l’incarico di assessore all’ambiente. «Era ovvio che c’erano dei problemi mi chiamarono per questo. Quando sono arrivato c’era una situazione di forte dialettica tra Comune e azienda. Si discuteva dell’adeguamento Istat, del conferimento dell’organico e delle gestione delle isole di prossimità, a dir poco imbarazzante. Proponemmo un atto transattivo per sistemare alcune pecche. Il dirigente Dello Vicario è stato sempre duro durante gli incontri non voleva cedere sui punti che avrebbero aumentato i costi per la collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA