Iacomini è nato a Civitavecchia (ma è blerano doc), il 16 gennaio del 1981 e la sua vita è stata corredata da sempre da due grandi amori oltre quello per la sua famiglia: il calcio e la musica.
Portiere per vocazione e per adorazione nei confronti del famoso paesano Angelo Peruzzi, il meno famoso numero uno ha calcato per molti anni con la maglia dell’Astrea i campi della serie D. Oggi gioca in Prima categoria con il Corneto Tarquinia, ma da sempre è sinonimo di professionalità e rispetto: un giocatore da cui prendere esempio e che gli avversari spesso prendono come modello avendolo affrontato come rivale con le tante maglie indossate con i club della Tuscia. Questa settimana però, è la settimana del Festival e allora silenzio religioso in casa con la famiglia a cui ha trasferito la mania e i commenti social e la musica che invadono la vita. “Per me il Festival di Sanremo è passione – attacca Iacomini – mi ricorda il calore familiare che riunisce persone che magari hanno poco tempo per stare insieme. La mia canzone preferita è Dimmi che non vuoi morire di Patty Pravo cantata al Festival del 1997 e scritta da Vasco Rossi”.
Una canzone che il portiere del Corneto dedica a Gianluigi Buffon, idolo insieme ad Angelo Peruzzi blerano come lui e decisivo nella scelta di giocare in porta. “Il brano di Patty Pravo lo accosterei a Buffon; non vuole smettere e secondo me fa bene: per lui lasciare i pali sarebbe come morire. Una canzone per Peruzzi? Cuore Matto di Little Tony: quando lo vedevo giocare il mio cuore impazziva”.
Peruzzi ha giocato nella Juventus e anche Iacomini è stato vicinissimo al club bianconero.
“Nel 1996 era tutto fatto con la Juventus: avevo 14 anni ed ero pronto a trasferirmi a Torino: poi saltò tutto e per me fu una grande delusione. Ricordo che vidi Sanremo insieme ai miei genitori e mi madre piangeva con la canzone degli O.R.O. Quando ti senti sola: già mi immaginava lontano da lei”.
L’appuntamento canoro che ritorna sempre nei ricordi e i compagni che lo prendono in giro per questa sua passione viscerale.
“I compagni e colleghi conoscono questa mia passione e ci giocano: penso anche di incuriosirli visto che sulla mia pagina Facebook nei giorni di Sanremo faccio il record di commenti”. Sanremo è come un derby e i pronostici sono impossibili. “Claudio Baglioni è come un allenatore che trasmette calma, mentre il mio conduttore preferito è stato Paolo Bonolis. Chi vince quest’anno? Mia moglie sabato sa che non deve invitare nessuno a cena: Ermal Meta e Fabrizio Moro potrebbero farcela se non incappano nella squalifica, ma una come Ornella Vanoni potrebbe sparigliare le carte”.
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