Halloween, viaggio tra i luoghi più infestati della Tuscia del mistero: fantasmi e gialli irrisolti

Halloween, viaggio tra i luoghi più infestati della Tuscia del mistero: fantasmi e gialli irrisolti
di Luca Telli
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Martedì 31 Ottobre 2023, 05:20

Fenomeni inspiegabili, porte che sbattono nel cuore della notte. E ancora, fantasmi e spiriti maligni. Storie di case infestate e di spettri tanto penetrate nelle comunità da essere diventate parte integrante della loro memoria collettiva. Verità, invenzione, suggestione? Una cosa è certa, nella Tuscia sono stati registrati decine di avvenimenti quanto meno strani, al punto, come nel caso del castello di Torre Alfina, da scomodare anche i professionisti del paranormale rimasti a bocca aperta. Ed un brivido, nella notte di Halloween quando secondo la tradizione la distanza tra il mondo dei morti e quello dei vivi si fa tanto sottile quasi da scomparire, è del tutto legittimo.

I riflettori sui fatti all’interno del castello al nord della provincia si sono accesi pochi anni fa: più persone giurarono di aver visto una dama aggirarsi tra le stanze vestita in abiti ottocenteschi. Una presenza eterea accompagnata da fenomeni fisici. «Durante il pernottamento di una coppia di sposi nel castello, proprio mentre un membro dello staff si accingeva ad aprire la porta della stanza a loro destinata, un presepe con una pesantissima campana in vetro sopra, si mosse di circa 20 centimetri cadendo rovinosamente in terra». E ancora, «orme bianche formatesi non si sa bene come sul prato intorno alla dimora sulle quale, per sette mesi, non fiorì nemmeno uno stelo d’erba».Le indagini degli studiosi rivelarono alterazioni di energia e calore sulla sedia di una stanza dove si crede siano stati maggiori gli avvistamenti dello spettro, quasi come se qualcuno si fosse seduto: peccato che la zona fosse stata registrata 24 ore su 24 e nessuno aveva avuto accesso.

Non meno inquietante è la storia che viene da Bolsena. Secondo una credenza il castello sarebbe infestato da secoli. Molti testimoni hanno parlato di una presenza spaventosa che si percepisce chiaramente non appena entrati. A chi appartenga lo spirito della rocca non è del tutto chiaro. Alcuni sostengono che sia Tiberio Crispo, cardinale e vescovo italiano. Per altri sarebbe un notabile locale brutalmente assassinato per la sua infedeltà.
Anche Viterbo ha il suo fantasma, il “boia di Pianoscarano” che si aggira sul ponte del Paradosso e non sarebbe particolarmente tranquillo.

E ancora Orte, con il fantasma del vescovo che appare ogni 31 dicembre sulle mura castellane. E Tarquinia. Su Palazzo Vipereschi, ex carcere ecclesiastico nel cuore del paese, girano numerose voci: forte odore di sangue nelle stanze all’ultimo piano, maniglie della porta scosse con forza come se qualcuno provasse a forzarla per entrare a tutti i costi.

Sempre un castello è protagonista della storia di Vignanello. A Palazzo Ruspoli dove il fantasma del Signorino si diverte a spostare mobili e sedie. Fenomeni da brividi, poi, arrivano dal castello Baglioni di Graffignano dal piano nobile del quale, circostanza verificata anche dai ghost hunter, si sentono voci di bambini e rumori inquietanti. Bambini che nel paese non ci sono più.

Ma non solo fantasmi, anche streghe e creature da altri mondi sembrano popolare la Tuscia. A Bagnaia, frazione di Viterbo, il sacro bosco di Montecchio è secondo alcuni un’enorme fonte di energia. Qui si trovano i ruderi di una piccola abitazione dove si dice avvengano eventi inspiegabili. Seguendo un sentiero che sale sulla collina, attraverso una fitta boscaglia, si arriva al cosiddetto Trono della Regina, un insieme ben organizzato di tre sedili in peperino. L’area si crede abitata dalle “Figlie della Luna”, donne selvagge e incantevoli, streghe discendenti da un’antica unione tra una donna terrena e un essere celeste.

Nel 2010, infine, la Cassia Cimina fu teatro di uno strano avvistamento: una creatura descritta come umanoide, alta circa un metro e mezzo, glabra, dalla pelle grigiastra con gli occhi grandi. Diversi automobilisti raccontano di averla incontrata prima di vederla sparire nel bosco.

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