Il militare – assolto in primo grado dal tribunale di Viterbo per la droga, ma condannato a due anni e mezzo dalla corte d’appello di Roma e in attesa della Cassazione – il 16 febbraio è stato rinviato nuovamente a giudizio nell’ambito del filone “gas gratis” della stessa inchiesta, stavolta per peculato, dal gup Francesco Rigato, pm Paola Conti. Il processo si è appena aperto davanti al collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei. Per due lustri, invece di pagare le bollette del suo alloggio di servizio, avrebbe consumato a sbafo il gas metano, allacciandosi con un bypass alla fornitura della caserma. Se ne sono accorti i colleghi durante la perquisizione domiciliare il giorno dell’arresto, quando trovarono il contatore sigillato, ma i fornelli funzionanti. Agli atti un tabulato dell’Enel che dimostrerebbe la furbata. “Ci sono solo i periodi di riferimento – contesta il difensore Angelo Di Silvio – mancano le fatture dei consumi”.
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