Gestione stadio Rocchi, la sindaca: «La società non aveva i requisiti, ora concerti e partite per tutti»

Chiara Frontini dura con i gialloblù: "La scelta di ritirare la domanda era condivisa, sono stupita del loro comunicato. Gli hanno fatto fare il passo più lungo della gamba"

Gestione stadio Rocchi, la sindaca: «La società non aveva i requisiti, ora concerti e partite per tutti»
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:30

«Se la FC Viterbo vuole giocare al Rocchi le porte sono aperte. Se invece il problema è gestirlo e averci un ufficio abbiamo obiettivi diversi». Un derby giocato a distanza, quello di ieri tra il Comune e la società gialloblù. La vista lato Comune propone una sindaca Chiara Frontini votata al gioco offensivo, alternando sempre bastone e carota.

Dopo la rottura con Romano, «nella mentalità collettiva - dice Frontini - la FC Viterbo è diventata la nuova Viterbese, ma non è così che funziona. C’è stato un ricorso e con un contenzioso e una proprietà dell’impianto non univoca non si poteva affidare direttamente. È una bugia, una mistificazione della realtà». Nel frattempo «sono cambiate tre normative e c’è una direttiva Anac di maggio 2023 sulla concessione di uno stadio comunale. Rispediamo quindi al mittente le accuse di un nostro rifiuto a collaborare». Questo è un po’ di bastone.

Poi il colpo di scena, anzi di tacco: «La FC Viterbo ha ritirato la domanda perché è emerso che non aveva i requisiti per poter partecipare. È stata una scelta condivisa, da parte nostra non c’è stata alcuna frattura». Quale dei tre requisiti necessari mancasse - tra casellario giudiziale, regolarità contributiva e fiscale - la sindaca non lo svela.

Quindi i gialloblù l’hanno buttata in caciara? «Siamo rimasti stupiti dal loro comunicato, ho chiamato subito il presidente: se c’è buon senso e onestà intellettuale - continua la sindaca - nessuno può dire che qui qualcuno ha messo i bastoni tra le ruote. Gli è stato fatto fare il passo più lungo della gamba. Ma le porte sono aperte, se il tema è giocare». E qui è un po’ di carota.

Ora si apre un capitolo nuovo, perché quello del Rocchi è un argomento importante, «da affrontare con solidità. Per rimettere a posto le cose c’è da spalare un po’ di sterco. Serve un periodo di bonifica. Ma avremo due vantaggi: chiarire il discorso della proprietà per avere pieno possesso della struttura e far passare il principio che giocare al Rocchi non significa gestirlo. È la casa dello sport viterbese». E adesso? «C’è già una richiesta di gestione che gli uffici valuteranno con la stessa attenzione della FC, saranno chiesti gli stessi documenti. Lo stadio sarà aperto a tutte le società che ci vogliono giocare, quindi anche alla FC. Cambia il progetto, si potranno anche organizzare concerti - conclude Frontini - e far giocare altre società sarà uno dei requisiti richiesti a chi si farà avanti».

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