Ma ora spunta fuori che quei soldi forse non ci sono tutti, che erano destinati anche ad altri comuni, e che quindi prima che vadano dirottati sulle rette delle residenze sanitarie su Viterbo bisognerà passare sul cadavere della Troncarelli: «Dobbiamo essere politicamente corretti», ripete perché convinta che non si possano sottrarre risorse ad altri sindaci per far fronte a un'emergenza che è solo di Viterbo.
Ieri, in giunta, tra le due sguardi in cagnesco. «Abbiamo fatto diverse riunioni sulle rsa, sono mesi che me ne occupo. E anche per questo ho criticato gli annunci della mia collega. Già è antipatico parlare di tesoretto, poi - attacca Troncarelli - quei soldi, 2 milioni di euro circa, sono destinati dalla Regione al distretto sanitario Vt3, mica solo a Viterbo. E sono vincolati su diversi progetti». Inoltre, i funzionari dell'assessorato hanno scoperto che su alcuni capitoli le voci sono impegnate. Insomma, parte dei soldi sono già spesi.
«Se anche la Regione desse l'ok allo spostamento di risorse, bisognerebbe comunque - ribadisce l'assessore pannunziano - confrontarsi con i sindaci a cui le risorse andrebbero sottratte. È correttezza politica». La soluzione per Troncarelli, altrettanto scivolosa ma giudicata migliore, sarebbe «azzerare le spese correnti e usare parte dell'avanzo destinato», sostiene. Ovvero, una fetta del milione di euro che nelle intenzioni di Ciambella dovrebbe servire per infrastrutture e sicurezza: «Ma siamo di fronte a un'emergenza e comunque resterebbero abbastanza soldi per gli interventi prioritari», ribatte Troncarelli. Soluzione che però aprirebbe uno squilibrio di bilancio, inviso a Ciambella. La Regione (forse) metterà la parola fine.