La vicenda del piccolo Edgardo tocca le relazioni tra il mondo ebraico e la Chiesa. Per questo il regista è interessato ai luoghi storici e di culto di Tuscania e Viterbo. Quali? Per ora non sono ancora stati definiti. «In questo momento – dice don Luigi - ci sono solo ipotesi. Si faranno risentire e quindi si avrà un’idea più chiara». Il vicario generale conferma che «c’è stato un primo contatto, ma le cose verranno definite dopo le feste».
Però intanto la produzione è arrivata nella Tuscia e a Viterbo ha fatto un bel giro per visionare le varie chiese. Oltre a quelle più importanti, è stata visionata la ex chiesa della Pace, quella dove i Facchini di Santa Rosa effettuano le prove di portata. Sembra che fossero partiti per girare non molte scene, invece gli emissari di Spielberg – non gente qualsiasi, c’era il premio OscarRick Carter – sono rimasti rapiti dalla città. Che quindi potrebbe avere una parte importante nel film.
Intanto si registra movimento a palazzo dei Priori: la giunta ha approvato una delibera sul tema. Se non una prova, è un ulteriore indizio che la città dei Papi è coinvolta nel progetto. Sarà lo sviluppo economico, guidato dall’assessore Sonia Perà, a coordinare l’intero settore.
L’atto di indirizzo definisce i rapporti col cinema e stabilisce una modalità operativa, evitando che chi arriva vada un po’ a caso. Le produzioni vengono favorite: lo sviluppo economico diventa il punto di raccordo, creerà i format per la domanda, darà comunicazione agli altri uffici. Viene riconosciuto l’interesse a partecipare alle produzione, mettendo a disposizione laddove possibile le strutture comunali, garantendo il patrocinio, abbattendo i costi dell’occupazione di suolo pubblico. Insomma, l’assessore Perà con i suoi uffici avrà funzione di coordinamento e agevolazione.
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