Nuovo marchio e nuovo format, dal 29 aprile al primo maggio Tarquinia lido riabbraccia la sua fiera. L'ultima volta tre anni fa: in mezzo il blocco imposto dalla pandemia e la rottura tra Comune e organizzatori, che nel 2022 sfociò nel tentativo (poi fallito) di traghettare la fiera nella vicina Civitavecchia rischiando di chiudere una tradizione decennale.
«Sono orgoglioso ed entusiasta di riportare e rivestire con contenuti e proposte nuove ed attuali - dice il sindaco Alessandro Giulivi - un evento tanto vitale e legato alla città e alla sua storia». «Il settore produttivo agricolo - sottolineano dal Comune - costituisce uno snodo essenziale del tessuto economico e sociale del territorio tarquiniese. La volontà dell'amministrazione comunale è oggi di promuovere, attraverso il rilancio di questo importante appuntamento fieristico, un evento che offra un contribuito cruciale nella promozione delle realtà agricole e commerciali locali».
Appena una settimana fa, il 25 febbraio, era arrivato il via alla registrazione del nuovo marchio Mo.me.ma (Mostra mercato macchine agricole) con una delibera, anticipazione delle modifiche fisiche della fiera, che rispetto alle altre edizioni avrà una veste parzialmente differente, mantenendo la sua identità ma abbracciando sempre più settori con una sguardo alla sostenibilità ambientale, al cambiamento climatico e alle nuove tecniche agricole per limitare l'impatto sul pianeta.
«La fiera - spiegano ancora dal Comune - si snoderà attraverso alcuni settori merceologici direttamente o subito connessi al settore agricolo e verrà organizzata per diverse aree tematiche.
Si punta a superare le 60mila presenze del pre-Covid, la fiera sarà poi un laboratorio con convegni e seminari: «Diventa così occasione di valorizzazione degli aspetti commerciali e promozionali dedicati all'agricoltura, e di diffusione di principi innovatori».