La cerimonia funebre è stata rinviata in attesa dell'arrivo del figlio della vittima dalla Romania. Nel frattempo il medico legale dell'Università La Sapienza di Roma ha eseguito giovedì l'autopsia sul corpo della donna all'obitorio dell'ospedale Belcolle, che confermerebbe quanto emerso dai primi accertamenti svolti subito dopo l'omicidio. Sette fendenti al petto e al collo alcuni dei quali micidiali per la bracciante agricola morta durante il trasporto in ospedale. Il pm Stefano D'Arma, della procura del capoluogo, potrà consultare i risultati medici non prima di un mese; anche se il quadro accusatorio sembra ormai cristallizzato ritenendolo come omicidio volontario.
Il 40enne reo confesso resta infatti in carcere, colpito da un mix di gelosia e alcol, poco dopo essere rientrato nell'appartamento intorno le 22, trovando la donna al telefono. Un sms di troppo, un messaggio giunto dal suo ex marito, ha acceso una violenta discussione tra i due. Accecato dal quel tormento, Sofian ha afferrato un coltellaccio in cucina ritornando poi in camera da letto: la lama più volte al torace e al collo, poi il silenzio. Spezzato dall'arrivo dei carabinieri e da un'ambulanza della Croce Rossa al civico 31 di via Domenico Giannini, in cui la coppia viveva da circa un anno in affitto da un loro connazionale. Una via stretta poco distante dalla Castrense e in strada è l'omicida stesso a chiamare i soccorsi, dopo essersi reso conto di quello che aveva fatto, raccontando da subito ai carabinieri il folle gesto.
Il paese è ancora sotto shock, in particolare la comunità romena che si è mobilitata per fronteggiare le spese del feretro, così come il Comune di Canino. «Abbiamo attivato i nostri uffici - ha detto il sindaco Mauro Pucci - affinché si possa dare una mano per una degna sepoltura». Elena probabilmente verrà in seguito sepolta nel suo paese di origine.
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