L’analisi nel Lazio. Viterbo con il 33,8 per cento è nettamente la provincia migliore, seguita a distanza da Rieti (27,7), Frosinone (27,3), Latina (27,2) e in coda da Roma: qui il dato è appena del 27, ovvero 11 punti al di sotto della media italiana. In quella regionale, il 27,5 per cento delle imprese ha saldato alla scadenza le fatture ai propri fornitori nel primo trimestre 2014, mentre il 49 ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni medi dai termini concordati e il 23,5 con un ritardo oltre i 30 giorni. «Quella del Lazio – spiegano da Cribis - è una performance significativamente inferiore sia alla media nazionale (38,8 per cento di imprese puntuali, 45,9 di ritardi entro in 30 giorni, 16,1 di ritardi oltre i 30 giorni), che a quella del centro Italia (33,5 di imprese puntuali, 47,3 di ritardi entro i 30 giorni e 19,2 di ritardi oltre i 30 giorni). L’analisi del trend degli ultimi 4 anni in regione mostra un evidente peggioramento: rispetto al 2010, da un lato si riducono i pagamenti puntuali (-16,1%) e quelli con un ritardo fino a 30 giorni ( meno 17,1), si nota soprattutto un consistente incremento dei ritardi gravi, oltre i 30 giorni dai termini concordati, triplicati dal 2010 ad oggi (più201,3%)».
Secondo Marco Preti, amministratore delegato di Cribis D&B, «proseguono le difficoltà nel saldare i debiti commerciali», ma allo stesso tempo «si nota un segnale positivo: le imprese – conclude - hanno messo sempre più la gestione dei pagamenti al centro della propria gestione finanziaria».
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