Vetralla, le buche sulla Cassia indicate da falli disegnati a terra. Il sindaco fa avviare le indagini per scoprire i colpevoli

Vetralla, le buche sulla Cassia indicate da falli disegnati a terra. Il sindaco fa avviare le indagini per scoprire i colpevoli
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 20 Maggio 2016, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 22:35
Sette chilometri di falli. No, la nuova segnaletica orizzontale non è affatto quella ufficiale. Ma sicuramente attira l'attenzione. Sono comparsi sulla Cassia per indicare la presenza di buche, ormai divenuta cronica. Veri e propri crateri, in certi casi. E pericolosissimi per l'incolumità di automobilisti e ciclisti. Il tutto all'altezza di Vetralla, in provincia di Viterbo. Ma al di là dell'ilarità, adesso indagano le forze dell'ordine.

Per chi tra Roma e Viterbo transita su quel tratto, lo spettacolo è del tutto inedito. Perché chi lo conosce ormai è abituato solo allo slalom per evitare le buche, non certo al resto. L'intenzione di chi ha preso la bomboletta spray e li ha disegnati era quella di indicare a mo' di freccia l'imminente pericolo. Il sindaco Sandrino Aquilani però non l'ha presa benissimo. Anzi. «Ignoti - dice - hanno letteralmente imbrattato con lo spray delle buche prodotte dalla pioggia sulla strada regionale Cassia che attraversa Vetralla per ben 7 chilometri. I disegni configurano oscenità in luogo pubblico a scopo intimidatorio, tanto che sono state avviate indagini dalle forze dell’ordine presenti sul territorio».

Su alcune buche di «oscenità» ce n'è solo una, su altre invece - quelle particolarmente grosse - anche tre. Così si vede tutto meglio. Sarà, come sostiene il sindaco, che «il periodo elettorale non aiuta il clima già di per sé infervorato», resta il fatto che su quei sette chilometri passano ogni giorno «30mila automezzi, inclusi quelli addetti ai soccorsi e alle emergenze come le autoambulanze, i vigili del fuoco, la protezione civile».

Aquilani ha scritto a tutti: Regione Lazio, Astral, Provincia e Prefettura di Viterbo, perché «ho il dovere di salvaguardare la pubblica incolumità». La lettera è partita dopo che la polizia locale ha contato oltre 200 buche tra il chilometro 62 e il 69. Per adesso restano tutte lì. In buona compagnia.
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