«È Santa Rosa», laboratorio analisi chiuso. Peccato che non sia a Viterbo, bensì a Montefiascone

L'ospedale di Montefiascone, dove il laboratorio analisi è rimasto chiuso per la festa patronale di Viterbo
di Federica Lupino
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Martedì 5 Settembre 2017, 17:40
Le analisi? Dopo Santa Rosa. A Viterbo, si sa, funziona così: dopo le ferie estive, la routine riprende il 5 settembre. Ma che accada pure per i prelievi del sangue in provincia è una novità. Eppure, ieri mattina gli utenti che si sono rivolti al laboratorio dell’ex ospedale di Montefiascone si sono visti respinti. Niente esami, centro chiuso. Il motivo? “È Santa Rosa”, si sono visti rispondere. Che però fino a prova contraria è patrona solo del capoluogo. Cosa è successo allora? Alcune analisi sui campioni, soprattutto quelle più complesse, vengono effettuate dai tecnici di Belcolle, riferimento per tutta la provincia, entro un’ora dal prelievo. Essendo chiuso il laboratorio di Viterbo e visto che le provette sarebbero diventate inutilizzabili, ieri tutti a casa. Ma i cittadini in fila digiuni dalla mattina presto non hanno affatto gradito: “Nessuno ci ha informati”, denunciano.

La testimonianza di una delle utenti è affidata alla pagina Facebook di Viterbo Civica. “Abito in una frazione di Viterbo, ma vicina a Montefiascone. Stamattina (ieri, ndr) mi sveglio presto, mi preparo, prendo la macchina, faccio 5 km, digiuna per recarmi al laboratorio analisi dell'ospedale di Montefiascone per gli esami del sangue. Vado per pagare il ticket e l'impiegata – spiega Serena - mi dice che il servizio analisi questa mattina non verrà effettuato perché è Santa Rosa”. Allora la donna, perplessa, chiede cosa c’entri Santa Rosa con Montefiascone. “Mi dicono che il team che effettua le analisi viene dall'ospedale di Viterbo per cui, essendo festa, hanno avvisato anche loro all'ultimo che non sarebbero venuti. E oltre me c'erano vecchiette il cui digiuno fa anche peggio”, critica.

L’azienda sanitaria, contattata sull’accaduto, si scusa con i pazienti. “Ci sono stati problemi tecnici che hanno impedito di effettuare le analisi che necessitano di essere portate in tempo reale a Belcolle. Il primario Renato Carrozza sostiene di aver dato adeguata comunicazione ai cittadini. La direzione generale – continuano dalla Asl – venuta a conoscenza dello spiacevole accaduto, intende avviare un audit interno per verificare se quanto segnalato dai cittadini corrisponde alla verità per adottare eventualmente i provvedimenti del caso verso i responsabili del disservizio”. Insomma, se qualcuno ha sbagliato pagherà.
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