Morta di Covid o con Covid. Poco importa per il dolore dei familiari che piangono la 43enne deceduta ieri nel reparto di Terapia intensiva di Belcolle: il vuoto resta comunque incolmabile. La giovane donna, residente a Bagnoregio ma domiciliata a Lubriano, lottava da anni con una grave malattia autoimmune. Vaccinata, era finita in ospedale un paio di mesi fa, poi le sue condizioni si sono progressivamente aggravate ed è stata trasferita nella rianimazione dedicata ai positivi.
“Le mie più sincere condoglianze a una famiglia che in paese conosciamo bene e che da anni era provata dal dolore per le patologie della giovane. A loro il cordoglio e la vicinanza a nome mio, del Comune e di tutta la comunità”, commenta il sindaco Valentino Gasparri, che della donna era anche un parente.
Rimane che il decesso di una 43enne, segnalato tra quelli da Covid-19 seppur il suo quadro clinico fosse già prima estremamente complesso, colpisce tutta la Teverina. Ma ieri, oltre a lei ci sono stati ulteriori tre decessi legati all’infezione da Sars-Cov2: è deceduto nella sua abitazione di Viterbo anche un cittadino di 86 anni. Gli altri due morti sono invece pazienti che erano ricoverati a Belcolle: una donna di 89 anni residente a Capodimonte e un uomo di 64 anni residente a Vetralla.
Ma la fotografia del Covid nella Tuscia presenta anche delle luci, oltre alle ombre: la curva continua a calare, sommersa da quantità ingenti di guariti.
Degli ultimi positivi scoperti dalla Asl, 3 hanno subito avuto bisogno di un ricovero ospedaliero. Inoltre, tra di loro anche tre ospiti della casa di riposo Villa Pini ad Arlena di Castro, dove la Asl ha scoperto un nuovo focolaio che si aggiunge a quelli segnalati nelle ultime settimane in diverse strutture per anziani sparse in tutta la provincia.