l Carnevale Civitonico, infatti, è un luogo unico per tornare alle proprie radici e per uscire dal proprio personaggio, indossando per un giorno i panni di qualcun altro che ha solo voglia di celebrare e divertirsi, ballare, cantare, sorridere e giocare...dimenticando per un attimo la vita reale. Carri allegorici - opere d’arte artigianale realizzate a mano nei mesi che precedono la manifestazione dai carnevalari, ovvero gli organizzatori dei vari gruppi mascherati che prendono parte alle sfilate -, costumi ricercatissimi quasi come sculture di tessuti, musica: in occasione del Carnevale Civitonico, le creazioni artistiche che danno sfogo alla fantasia in forme e colori meravigliosi incontrano lo sfottò, la goliardia e gli attacchi al buoncostume tipici di questa giornata ed egregiamente rappresentati da alcuni gruppi mascherati. Un’inversione delle regole, del potere e delle convenzioni in piena regola carnevalesca, come lo storico Rogo de O’Puccio. Se il carnevale simboleggia un passaggio rituale importante dalla notte dei tempi, la grande festa del martedì grasso si chiude con lo storico e tradizionale Rogo de O’ Puccio, ossia il rogo di un pupazzo di carta pesta alto oltre 3 metri. Ad ammirare opere e goliardie, una platea di bambini, adolescenti, adulti e di non più giovani, che ugualmente non sanno rinunciare alla loro giornata di festa annuale: una festa storica, già vissuta dai loro avi, che quest’anno decide di sorridere più che mai, con la sua “invasione” colorata, per tre appuntamenti il 19, il 26 e il 28 febbraio a partire dalle 14.30.
I carri partiranno da piazza della Liberazione, nella parte nuova della città, percorreranno poi via Mazzini, via della Repubblica e, dopo aver attraversato il Ponte Clementino, si inoltreranno nelle vie del centro storico, per la parte più suggestiva della sfilata, arrivando infine in piazza Matteotti con le prime luci della sera.
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