Incendio alla ceramica Gsi, firmata la cassa integrazione per 185 lavoratori. Le indagini sul rogo

Incendio alla ceramica Gsi, firmata la cassa integrazione per 185 lavoratori. Le indagini sul rogo
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Mercoledì 13 Aprile 2022, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 16:08

Saranno tredici le settimane di cassa integrazione per i dipendenti della fabbrica del Gruppo sanitari Italia di Gallese. Per salvaguardare i posti di lavoro, dopo l'incendio di lunedì scorso dell'impianto produttivo, è stato sottoscritto ieri il ricorso agli amministratori sociali. Presenti, nella sede dell'azienda, i sindacati di categoria dei ceramisti Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Fialc-Cisal e Ugl, oltre all'azienda rappresentata dall'amministratore delegato Franco Finesi, con il supporto di Unindustria Viterbo rappresentata da Serenella Paita e Marco Rughetti. L'accordo sulla Cig interessa 185 dipendenti (157 operai e 28 impiegati), che restaranno a casa per circa tre mesi.

Una parte degli impiegati verrà utilizzata a rotazione nel progetto di ripartenza dello stabilimento e sarà utilizzata per mantenere i contatti con clienti, oltre che a inviare il materiale che non è stato interessato dalle fiamme. «Se non sarà sufficiente questo accordo ha detto il segretario della Filctem, Mauro Vaccarotti procederemo con un secondo.

Però c'è tanta voglia di ricominciare e questo è un segnale positivo». Ieri si è proceduto anche a una prima verifica dei danni, che ancora non sono stati quantificati. L'Arpa ha installato delle centraline per il monitoraggio dell'aria.

Non è stata accertata ancora la causa del rogo. In un comunicato l'azienda ha sottolineato di aver «posto in essere tutte le procedure di sicurezza, fino all'arrivo tempestivo dei vigili del fuoco, i quali hanno prontamente contenuto l'incendio. Alcune aree hanno purtroppo subito danneggiamenti, ma fortunatamente si tratta di spazi secondari. Soprattutto tutto si è svolto senza conseguenze per il personale. Ringraziamo i vigili del fuoco per la loro reattività, i dipendenti per la collaborazione dimostrata e tutti coloro che ci stanno manifestando vicinanza e solidarietà».

La dirigenza della Gsi ha ribadito la voglia di ripartire: «Con la tenacia che ci contraddistingue - ha sottolineato - ripristineremo le aree interessate quanto prima, in maniera tale da proseguire con le attività e la produzione a tutela delle risorse umane impiegate e dei clienti». La situazione è tenuta sotto osservazione anche dal sindaco di Gallese, Danilo Piersanti: «Sono in attesa dei dati dell'Arpa e della Asl ha detto - ma intanto quella dell'aria è migliorata. Siamo preoccupati per il futuro dei dipendenti, anche se l'azienda ha annunciato che riprenderà la produzione quanto prima».
 

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