«Questo non è un piano come tanti. Questo è “il” piano triennale delle opere pubbliche: influenzerà il futuro e la storia della città». Ma è anche «uno sperpero di denaro pubblico, state coi piedi per terra». Le due facce della medaglia dei quasi 70 milioni di euro da investire interamente sul centro storico. Testa: Chiara Frontini, sindaca. Croce: Alvaro Ricci, capogruppo del Pd. Al netto delle varie altre sfumature, ieri il consiglio comunale ha dato il via libera al documento con l’astensione dei dem e il no di Fratelli d’Italia.
Un atto a metà tra l’assessore ai lavori pubblici Stefano Floris e quello all’urbanistica, Emanuele Aronne. «Questo - parola del primo - è sicuramente uno degli atti più importanti da quando è iniziata questa consiliatura. Se si guardano gli oltre 30 progetti si evince che sono tutti sul recupero del centro storico e di quelle strutture da decenni in stato di abbandono. Cito il Genio, la Zaffera e la ex Corte d’assise (ci sarà un mercato coperto) tra i più importanti». Solito libro dei sogni? «Sono tutti finanziati o che andranno a buon fine entro poche settimane. E realizzabili entro il 2027 progetti». Sono fondi Fesr e Giubileo che «siamo convinti di avere carattere, capacità e talento per portarli fino alla fine».
Ballano 70 milioni di euro, ci sono anche quelli Vetus Urbs. «Si tratta di progetti - spiega Aronne - che viaggiano da tempo nell’immaginario collettivo della città, primo tra tutti la biblioteca degli Ardenti, mai inserita nel programma triennale: se non c’è non è neanche finanziabile. O la ex chiesa degli Almadiani, attualmente chiusa perché l’impianto elettrico non è a norma. È diventata un centro per mostre ma cade a pezzi.
Ci mette il carico anche Luisa Ciambella, Per il bene comune. «Questi progetti se saremo fortunati li vedremo dopo il 2029. Avete avuto un fattore C notevole dal punto di vista delle risorse, ma questo può diventare una grande opportunità come un enorme boomerang». Ma la sindaca passa al contrattacco. «Non era scontato puntare tutte la fiches sul centro storico: è il più grande investimento che la città che abbia mai visto. Stiamo dicendo che se qualcuno ha voglia di investirci, il comune ci mette 50 milioni sopra. Non può non ripartire così». E rifà l’elenco delle opere: «Ex Corte d’assise, Genio, Lazzaretto, Zaffera, torre civica, locali ex Eca, pensilina, scuderie di Sallupara, parcheggio interrato (nei pressi della Camera di commercio, ndc)». Invece proprio l’ultimo punto per Ricci «è sperpero di denaro pubblico. Investite sul parcheggio multipiano alle Fortezze».