La cava di basalto, che potrebbe sorgere in località Pietrara su richiesta dell'azienda agricola di Luigi Cimarello, è osteggiata anche da un comitato cittadino che chiede l'annullamento della detemina conclusiva. Nei giorni scorsi, dopo aver affidato tutta la documentazione a uno studio legale, ha inviato in Regione diverse osservazioni che dimostrerebbero la mancanza di requisiti per avallare l'apertura del sito.
Oltre a mettere a rischio la candidatura Unesco di Civita di Bagnoregio, distante 5 chilomentri, per il fronte del no ci sarebbero anche impedimenti tecnici: "L'area della cava è classificata zona E2, ovvero agricola speciale, nel piano regolatore di Lubriano. In tale zona – spiega Anna Franceschi, presidente del comitato - è vietato "aprire cave". Nonostante ciò, il Comune ha dichiarato la compatibilità del progetto con la destinazione urbanistica". Inoltre, anche se negli atti la cava è definita di interesse sovracomunale, il parere dei comuni limitrofi interpellati – Bagnoregio e Bolsena – è stato negativo. "La Regione avrebbe anche dovuto interpellare – aggiugne Franceschi - il consorzio dei comuni dei Calanchi che si è costituito per coordinare lo sviluppo di tutta l'area. E inoltre, il nullaosta per il vincolo idrogeologico che ha validità di tre anni è scaduto".
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