Caprarola, al Lazio Club la presentazione del libro sui campioni d'Italia del 1974

Caprarola, al Lazio Club la presentazione del libro sui campioni d'Italia del 1974
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Domenica 7 Maggio 2023, 09:44

Il Lazio Club Caprarola ospiterà del libro "Come Eravamo - Quelli che hanno portato il tifo in curva" di Francesco Troncarelli il prossimo sabato 13 maggio. Nello splendido borgo della Tuscia saranno accolti Giancarlo Oddi, Campione d'Italia 1974, Massimo Maestrelli, figlio del "Maestro" allenatore del primo scudetto della Lazio e Guido Bezzi, figlio di "Giggi".

L'appuntamento al Lazio Club Caprarola

Sabato 13 maggio dalle ore 16,30, nella sede del Club a Via Antonio Gramsci 8 a Caprarola (VT), ci sarà dunque la possibilità di fare un indimenticabile tuffo nel passato, alle origini della tifoseria laziale organizzata in curva, nel momento più romantico della vita calcistica della Lazio, attraverso i racconti di chi, come Giancarlo Oddi quei momenti li ha vissuti da protagonista sul campo oppure da ultras sugli spalti come Francesco Troncarelli, autore del libro "Come Eravamo...", ma anche negli occhi emozionati di Massimo Maestrelli e Guido Bezzi, che allora erano solo bambini che sognavano i nostri stessi sogni, seguendo le gesta eroiche dei papà Tommaso e Giggi.

"Come Eravamo - Quelli che hanno portato il tifo in curva"

1971, la Lazio è in serie B e per risalire la china il presidente Lenzini si affida ad un nuovo tecnico, Tommaso Maestrelli.

Ma la piazza, sobillata dai fan del vecchio mister, il carismatico Lorenzo, è in fermento. Alcuni tifosi però decidono di essere il più possibile vicini alla squadra. Sono tutti ragazzi di Monteverde, che si uniscono per fondare il primo gruppo organizzato del tifo giovanile a Roma, il CML, che da quel momento sarà sempre presente in tutti gli stadi d'Italia al seguito della Lazio, fino al trionfo dello Scudetto. Questo libro racconta "quelli che hanno portato il tifo in curva", quali erano i riti, i miti e i tipi che "davano il La" al tifo biancoceleste dal "Muretto", dove si riunivano i tifosi più caldi, uno su tutti il Tassinaro. L'autore, che ha vissuto in prima persona questi avvenimenti, ci porta indietro nel tempo tra pantaloni a zampa d'elefante, capelli lunghi, eskimo d'ordinanza e le canzoni di Lucio Battisti a fare da colonna sonora, descrivendo fatti e misfatti di una gioventù ribelle al conformismo del tifo ingessato e casareccio che esisteva all'Olimpico prima dell'avvento di Giorgio Chinaglia, simbolo e mito di tutti i tifosi laziali.

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