Viterbo, tutti a 30 all'ora per le buche. L'opposizione: «Un comune a velocità ridotta»

Viterbo, tutti a 30 all'ora per le buche. L'opposizione: «Un comune a velocità ridotta»
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 26 Maggio 2016, 09:53
“Andavo a 30 all’ora”. Se Gianni Morandi avesse esordito una cinquantina di anni più tardi e a Viterbo, sicuramente l’avrebbe intitolata così. La limitazione della velocità adesso è in vigore: tutti a passo di lumaca perché ci sono le buche. «E certo, se non le asfalti per tre anni poi le strade ti presentano il conto», dice l’ex sindaco Giulio Marini. E così bisogna emettere un’ordinanza per far tirare il freno, se no il conto lo presentano gli utenti al comune quando spaccano l’auto.

Come annunciato dal dirigente del settore lavori pubblici, Giovanni Cucullo, sono apparse le transenne con appiccicata sopra la nuova velocità massima consentita. Più l’ordinanza, più il segnale di dissesto. Tutto rigorosamente in formato A4, fotocopiato. Sui social invece sono apparsi i primi sfottò, come quello di Luigi Maria Buzzi (FdI-An): «Mettere il limite a 30 all’ora per le buche è come risolvere il problema del pronto soccorso scaglionando l’arrivo delle ambulanze, una ogni ora». Touchè. Ma pure Marini va di fioretto. Lui che era stato dileggiato per aver appaltato nuove asfaltature alla vigilia delle elezioni. «Noi avevamo già investito 4,5 milioni – spiega – però la neve nel 2012 aveva devastato le strade, quindi a ottobre abbiamo deciso di metterci 2 milioni. Prima del voto abbiamo fatto solo piazza della Rocca perché era un disastro: il resto è stato lasciato con gli appalti pronti alla successiva amministrazione».

Queste le vie interessate: via Vico Squarano, via S.Maria in Silice, via Porta Fiorita, via Polidori, via Gargana, via Cairoli, via S.Maria liberatrice, via della Ferrovia, via della Chimica, via Villanova, via del Pilastro, strada Sammartinese, strada Santa Barbara, via Raffaello, via Campo scolastico, strada Capretta, strada Signorino e strada Ponte del diavolo.

Il problema è che a 100 all’ora adesso non ci si può andare più, ma neanche a 50. «Le strade vanno fatte sempre, con costanza. Se le lasci andare non si riprendono più: abbiamo oltre 400 chilometri solo sulla città e sono stati fatti solo gli appalti che ho lasciato io». Il limite di 30? «Mai vista una cosa del genere». Un motivo ci dovrà pur essere. Sempre per restare in tema Morandi, non «si bruciò il motore nel bel mezzo della via», come quello che correva per cantare la serenata. Ma per un cerchione o la coppa dell’olio il rischio è sempre dietro l’angolo. O meglio, dentro la buca. «Oggi – continua Marini – l’unica arma è abbassare il limite, perché i danni li paga il comune, ma se si fa male qualcuno la responsabilità penale ricade sui dirigenti». E allora – il Gianni nazionale docet – «amore aspettami, corro a piedi da te». Che si evitano traffico, buche e si fa pure prima.
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