Bilancio, manca un milione e mezzo di euro. Ma la maggioranza non ne discute

Il consiglio comunale
di Massimo Chiaravalli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Gennaio 2017, 19:56 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 11:47
Il primo colpo è andato a vuoto. Cilecca e niente benefit. E adesso si deve correre. Per approvare il bilancio, c’è tempo fino al 31 marzo. Ma se si fosse arrivati a dama entro la fine del 2016, ci sarebbero state una serie di agevolazioni che però palazzo dei Priori ormai si è perso per strada. Anzi, a occhio ci sono ancora un bel po’ di caselle da riempire. E tutte insieme – tra Rsa e 85 euro di Renzi per i dipendenti pubblici - sfondano abbondantemente il milione di euro.

In caso di via libera entro il 31 dicembre, la legge di stabilità avrebbe concesso premi con impatto positivo sul patto di stabilità, sulla capacità di indebitamento e sul personale. Si sarebbe potuto ad esempio assumere in deroga alle regole restrittive del turnover. E poi l’avanzo di amministrazione non avrebbe inciso sul patto di stabilità. Insomma, una manna dal cielo per la giunta guidata dal sindaco Leonardo Michelini, utile proprio per la predisposizione del bilancio della svolta, quello con cui può sperare di lasciare un segno. Perché – Marini docet – con quello approvato alla vigilia delle elezioni i frutti non si vedono e in termini di consenso non pagano.

E invece a palazzo dei Priori, nonostante il regalo di Natale del governo sia svanito, regna ancora la spensieratezza dell’aria di festa. Ora infatti il bilancio va approvato entro il 31 marzo, il che significa avere il via libera in giunta un mese prima, a fine febbraio. Nei corridoi di palazzo dei Priori però non sembra esserci troppo attivismo, mentre dietro l’angolo ci sono una serie di incognite che potrebbero far saltare il banco, se non ci si mette una pezza. E subito.

Per esempio: prima di dimettersi causa esito del referendum dello scorso 4 dicembre, l’allora premier Matteo Renzi aveva firmato l’accordo con i sindacati per l’ormai famoso aumento medio di 85 euro per i dipendenti pubblici. A occhio, per il comune si tratta di diverse centinaia di migliaia di euro. Va bene, i soldi arriveranno. Ma funziona così: prima il comune li anticipa, poi li vedrà in un secondo momento. Quindi in bilancio vanno calcolati.
Non vanno nemmeno sottovalutati i problemi già risolti – almeno apparentemente – perché proprio questi rischiano di crearne altri. E’ il caso delle Rsa: se tutto va bene, all’appello manca almeno un milione di euro. Se tutto va male, il passivo potrebbe lievitare ancora di più.

Già queste due voci, da sole, rischiano di creare seri problemi alla giunta Michelini. Considerato però che redigere un bilancio è affare molto complicato, e farlo quadrare lo è ancora di più, le insidie potrebbero essere tante altre. Magari sconosciute ai profani, ma determinanti per far tornare i conti. E invece in comune la discussione deve ancora cominciare. Un po’ poco, per l’ultimo vero documento di programmazione dell’era Michelini prima del ritorno alle urne. Quello con cui si può pensare di dare una scossa, quello da appuntarsi sul petto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA