Viterbo, un bacio rubato può costare un anno e 8 mesi: condannato per violenza sessuale

Viterbo, un bacio rubato può costare un anno e 8 mesi: condannato per violenza sessuale
di Silvana Cortignani
2 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2015, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 13:37
Trentenne di Caprarola condannato a un anno e 8 mesi per un bacio rubato al bar, mentre un quarantenne di Civita Castellana rischia 3 anni per essersi fidanzato con una prostituta. Il primo è un imprenditore edile 33enne di origine romena, che un sabato sera d'agosto nel 2012, come accadeva abitualmente, si ritrovò in un bar seduto al tavolo con una comitiva di connazionali. Tra loro una ragazza appena diciottenne incontrata per la prima volta. Saranno stati i troppi brindisi, fatto sta che il giovane a un certo punto l'avrebbe abbracciata, strappandole un bacio sulla bocca mentre lei si divincolava.



Dopo il fattaccio la 18enne è corsa a casa, raccontando tutto alla mamma e alla zia, quindi si è fatta dire il nome del trentenne da due amici che avevano assistito alla scena ed è andata a denunciarlo. Processato per violenza sessuale, ieri il pm Franco Pacifici, pur riconoscendo l'ipotesi attenuata, ha chiesto una condanna a 2 anni e 9 mesi; poi scontati di un anno dal collegio. A conferma, per chi non lo sapesse o non ci credesse, che anche un bacio rubato è violenza.

Sempre ieri il pm Stefano D'Arma ha invece chiesto 3 anni per un civitonico accusato di favoreggiamento, sfruttamento e costrizione alla prostituzione. Nella fattispecie della fidanzata, una professionista che avrebbe accompagnato in strada a cercar clienti, facendo da guardiano alla casetta di legno dove i rapporti venivano consumati e dividendo con lei i proventi. Tutto bene fino a quando la coppia non ha cominciato a litigare per i soldi e l'attività, che la donna avrebbe voluto gestire in proprio. Lui l'ha picchiata, lei lo ha denunciato ed è finito sotto processo. «E' un mestiere come un altro, mi piace, lo faccio ancora e l'ho sempre fatto. Ma voglio farlo autonomamente», ha detto lei in aula, negando di essere stata costretta e dicendo di aver lasciato il precedente compagno perché voleva che smettesse.