Dopo il fattaccio la 18enne è corsa a casa, raccontando tutto alla mamma e alla zia, quindi si è fatta dire il nome del trentenne da due amici che avevano assistito alla scena ed è andata a denunciarlo. Processato per violenza sessuale, ieri il pm Franco Pacifici, pur riconoscendo l'ipotesi attenuata, ha chiesto una condanna a 2 anni e 9 mesi; poi scontati di un anno dal collegio. A conferma, per chi non lo sapesse o non ci credesse, che anche un bacio rubato è violenza.
Sempre ieri il pm Stefano D'Arma ha invece chiesto 3 anni per un civitonico accusato di favoreggiamento, sfruttamento e costrizione alla prostituzione. Nella fattispecie della fidanzata, una professionista che avrebbe accompagnato in strada a cercar clienti, facendo da guardiano alla casetta di legno dove i rapporti venivano consumati e dividendo con lei i proventi. Tutto bene fino a quando la coppia non ha cominciato a litigare per i soldi e l'attività, che la donna avrebbe voluto gestire in proprio. Lui l'ha picchiata, lei lo ha denunciato ed è finito sotto processo. «E' un mestiere come un altro, mi piace, lo faccio ancora e l'ho sempre fatto. Ma voglio farlo autonomamente», ha detto lei in aula, negando di essere stata costretta e dicendo di aver lasciato il precedente compagno perché voleva che smettesse.