Di che si tratta? «C’è un plafond che riguarda i temi ambientali – dice Panunzi – da cui si attingere per dare una risposta definitiva al problema dell’arsenico. Gli studi ci sono». E parlano di «connessioni con il lago di Bolsena e con l’acquedotto del Peschiera. La prima strada sarebbe la meno costosa, poiché le reti esistono già. L’altra passerebbe nell’area sud della provincia, ma occorre lavorarci».
Ecco la spiegazione alla nota della Regione che parla di «fondi europei per 110 milioni anche per opere finalizzate a un assetto più stabile e definitivo, attraverso la creazione di nuove connessioni tra acquedotti finalizzate alla miscelazioni di acque provenienti da siti diversi, così da addolcire la presenza di arsenico».
«Così – continua Panunzi - si è cercato di dare una risposta programmatica sui fondi europei». E poi replica indirettamente al collega del Ncd, Daniele Sabatini, che aveva legato l’iniziativa dell’Ue al lassismo della giunta Zingaretti. «La nostra – conclude – è una proposta strutturale su cui lavoriamo da un anno anche con simulazioni. Per il resto potevamo solo portare a compimento il progetto della precedente giunta, basato su impianti dalla vita breve e con manutenzione costosa».
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