Polidori torna a Viterbo da avversario e sogna la serie B: «Tutto per l'Arezzo ma sabato al Rocchi sarà una partita speciale».

Alessandro Polidori
di Marco Gobattoni
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Giovedì 27 Aprile 2017, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 12:59
L’unica e ultima volta che ha affrontato la Viterbese vestiva la maglia dello Sporting Terni in serie D e segnò dopo appena due minuti. Sabato prossimo Alessandro Polidori, attaccante dell’Arezzo nato a Viterbo nell’anno di grazia 1992, tornerà al Rocchi da avversario per sfidare la Viterbese di uno dei suoi maestri Rosolino Puccica, nella delicata gara del girone A del campionato di Lega Pro.

Quella volta era il 2 settembre 2012 e sulla panchina della Viterbese, allora in serie D, sedeva un certo Massimiliano Farris: alla fine la partita terminò con il punteggio di 1-1 e Polidori fece vedere già all’alba della sua nascita calcistica tutte le qualità di un giocatore che oggi è diventato un pezzo pregiato della Lega Pro e non solo. La scorsa estate, dopo un’annata fantastica con la maglia del Rimini, è stato preso dal Pescara: contratto di due anni (a gennaio è entrato nella scuderia del procuratore di Marco Verratti, Donato Di Campli) e prestito all’Arezzo con il quale in stagione ha realizzato dieci reti.

«Per me quella contro la Viterbese non potrà essere una gara come le altre – avverte già i primi segnali di emozione la punta vejanese – in tribuna ci saranno i miei genitori e tanti parenti e amici che verranno da Vejano e dalla provincia: in più nell’altra metà campo ci sarà una maglia che ho vestito solo a livello giovanile, ma per il quale nutro un grande rispetto». Puccica, Mickael Varutti, Osvaldo Mannucci e un corteggiamento che la scorsa estate lo poteva portare a Viterbo: il filo di Polidori con il gialloblù è più solido di quanto si pensi.

«Ho avuto due anni Puccica come allenatore e gli auguro, da domenica in poi, di ottenere tante soddisfazioni visto che è un grande tecnico: in più nella Viterbese gioca un mio grande amico come Varutti, col quale l’anno scorso siamo riusciti a salvare il Rimini in una stagione sportivamente drammatica. Io vicino alla Viterbese? Sì, era un affare che si poteva fare: poi è arrivata la chiamata del Pescara e con Mannucci, mio procuratore che ha la Viterbese nel cuore, abbiamo accettato la proposta degli abruzzesi».

E proprio il Pescara, appena retrocesso in serie B, potrebbe essere il porto d’approdo sicuro di un attaccane moderno come Polidori: una punta che si sacrifica per la squadra e vede la porta con frequenza. «Adesso penso solo ai play-off con l’Arezzo. Ovviamente a giugno tornerò a Pescara e parlerò con la società per capire quale soluzione prendere». Dicono che Zeman, uno che di attaccanti se intende, sia pronto ad affidargli il ruolo che fu di Ciro Immobile nel Pescara che tornò in serie A nel 2012.
 

 
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