Agricoltura, allarme peronospora nei vigneti: a rischio il 25% della produzione

Agricoltura, allarme peronospora nei vigneti: a rischio il 25% della produzione
di Luca Telli
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 16:49

Comparto vitivinicolo in difficoltà, i danni da peronospora potrebbe costare fino al 25 per cento del prossimo raccolto compromettendo, di fatto, parte delle vendemmie. Spiega il presidente di Confagricoltura Remo Paranti come «non tutto il territorio è stata colpito dall’emergenza nello stesso modo». Sotto attacco «soprattutto i vigneti dell’area della Teverina», quelli dove maggiori sono state le precipitazioni (oltre 330millimetri tra fine aprile ed il 10 giugno), «e quelli a vocazione biologica» in cui il modello di coltivazione stessa (pesticidi di origine biologica o minerale sono gli unici concessi dal dettame) lascia più indifesa la pianta.

«Nell’area del litorale e nei vigneti a che seguono una coltura convenzionale (con trattamenti chimici) i danni sono inferiori, comprese tra il 2 e il 5 per cento». Responsabile del fenomeno che rischia di piegare parte della produzione il clima impazzito della primavera scorsa, le piogge copiose che hanno interessato tutta la Tuscia hanno infatti creato le condizioni ideali per il proliferare del fungo.

Perché si verifichino le infezioni è necessario che in 24-48 ore cadano almeno 10 mm di pioggia, che vi sia un velo d’acqua sulla foglia per diverse ore e che i tralci siano lunghi almeno 8-10 cm. Inoltre le infezioni non possono avvenire fino a quando non sono presenti gli stomi. Iniziata l'infezione si ha un periodo di incubazione di 4-15 giorni, a seconda dell’andamento climatico, prima della comparsa dei primi sintomi. Se non trattati adeguatamente la pianta, e la produzione, possono avere conseguenze serie; proprio per questo Confagricoltura torna chiedere provvedimenti immediati sia a livello nazionale che europeo per contrastare la fitopatia che sta mettendo in ginocchio le attuali produzioni.

«Il primo passo è l’attivazione di un tavolo tecnico che si occupi di definire le azioni di ristoro – spiega in una nota l’associazione -.

La strada da percorrere è quella di un intervento legislativo con copertura finanziaria, che includa anche una specifica deroga all’esclusione dalle agevolazioni delle categorie di danni previste dal sistema dell’assicurazione agevolata, anche laddove le fitopatie non siano previste tra le cause. In questo modo si permetterebbe sia alle aziende colpite di accedere agli interventi compensativi, sia di incrementare i fondi destinati alle compensazioni».

I danni provocati dalla peronospora sono solo gli ultimi problemi in ordine di tempo con i quale gli agricoltori si stanno confrontando.  Dieci giorni fa, nella campagna di Tuscania, era andata in scena una protesta dei produttori di cereali. «Una protesta legittima per non vedere cancellate decine di aziende ed un patrimonio alimentare importante», spiega ancora Parenti. Il motivo dell’agitazione era infatti legato ai prezzi troppo scarsi ai quali vengono scambiati i cerali, «se dobbiamo continuare a produrre in perdita – conclude Parenti – forse è meglio non seminare neppure».

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