A Viterbo il Natale incontra la storia: un viaggio dentro il Caffeina Christmas village che apre venerdì

L'allestimento in piazza San Lorenzo
di Andrea Arena
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Domenica 19 Novembre 2017, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 21:34

Avvertite Pierluigi Bersani, perché qui c'è davvero una mucca in corridoio. E se è per questo pure renne, e orsi, e un eschimese che pesca e l'arrotino («Donneeee, è arrivato...») e mille altre cose e personaggi e paesaggi. C'è una campana che suona davvero e un tornio, ci sono il pozzo dei desideri e la torre medievale, la stalla e la casa dei poveri. E' il presepe più grande del mondo – semmai esistano classifiche del genere – allestito in un posto unico al mondo, Palazzo dei papi. Qui, nei due piani sotto la sala che ospitò il primo conclave della cristianità, batte il cuore della seconda edizione del Caffeina Christmas Village. Che dopo il successo di un anno fa, si allunga nel tempo (si parte venerdì prossimo, si chiude il 7 gennaio, mercoledì presentazione ufficiale a Roma, in Regione, con il presidente Zingaretti) e nello spazio, sfruttando una cornice architettonica e storica senza paragoni, quella del centro storico e monumentale di Viterbo.

E' sabato mattina e il più grande quartiere della città è in fermento. Taglia e lima e monta e smonta e sposta e martella: ci lavorano in sessanta, tra operai, manovali, falegnami, addobbatori. Roba che con questo ritmo la Trasversale sarebbe bella e finita in due mesi e poi si farebbe il raddoppio della Cassia, e magari l'aeroporto. Qui, invece, la scadenza è il 24, la grande apertura. «Siamo perfettamente nei tempi», rassicurano Andrea Baffo e Filippo Rossi mentre salutano i giardinieri che piantano gli abeti lungo il ponte che conduce a via San Lorenzo. E viene da pensare quanto sia delicato coordinare un sistema così complesso rispettando comunque la tabella di marcia.
Ma la prima tappa è via dei Pellegrini, dove nell'antico ospedale (anzi, ospitale) sta nascendo la casa di Babbo Natale. Un sistema innovativo consentirà di evitare la fila per entrare, c'è la rampa per i disabili, il Baby pit stop e tutti i dettagli logistici per un'affluenza che si preannuncia massiccia, non solo dalla Tuscia ma soprattutto da fuori. Perciò, oltre ai parcheggi consueti (tipo Valle Faul, tipo Sacrario) ci sarà un sistema di navette con i parking periferici. Tutte le informazioni, comunque, biglietti compresi, si possono trovare sul sito di Caffeina.

Dentro la casa, aspettando il Grande Vecchio Barbuto, ecco l'orchestrina, con un orso al pianoforte, e un albero altissimo che sfonderà il soffitto e salirà per la strada. Nevicherà e ci sarà del fuoco, qui dentro, perché Natale è freddo ma è anche caldo. Poi si va verso il Duomo, passando per la libreria delle favole a Palazzo Farnese. In piazza San Lorenzo, la regina è un'antica giostra del 1790, che arriva da Bologna e domina la piazza. Poi il presepe, su due piani, un villaggio ricostruito per intero, con pezzi d'epoca concessi dal museo delle tradizioni popolai di Canepina. Il percorso è obbligato, passa tra fiumi e piazze, fino ad arrivare alla grotta della Natività, un antro suggestivo che non si può descrivere, ma bisogna vedere. Tutt'intorno, una sessantina di statue a grandezza naturale.

Ma è troppo grande, il Village, per raccontarlo con le parole. Al Paradosso, per esempio, c'è il villaggio degli elfi, la tana del drago, il bosco incantato. Altri animali, stavolta veri, alloggiati secondo le norme grazie al servizio veterinario della Asl. Un tocco di Tolkien tra San Pellegrino e Pianoscarano, insomma. In piazza San Pellegrino, al palazzo degli Alessandri, la stazione postale per mandare le letterine a Babbo Natale. E ancora, la Zaffera, punto di ristoro delle tante scolaresche che ogni mattina invaderanno l'area. A via San Lorenzo sta prendendo via la fabbrica di giocattoli, mentre il teatro Caffeina diventerà il Teatro incantato. Insomma, Natale sta arrivando: a Viterbo inizia il 24 novembre.

Sempre che qualcuno, prima, riesca a spostare quella mucca dal corridoio.

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