A Viterbo si riavvicinano Italia ed Egitto: in prima fila per applaudire lo spettacolo dei Dervisci

Da sinistra i due diplomatici Tharwat e Cantini
di Carlo Maria Ponzi
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Lunedì 26 Giugno 2017, 23:05 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 10:12
Viterbo, piazza San Lorenzo, undicesima edizione di Caffeina festival: sul palco le evoluzioni, applauditissime, dei danzatori delle stelle, i Dervisci egiziani del “Sufiu tannoura dance” (Al daravish”) che hanno portato per la prima volta in Italia le primitive danze Sufi del folklore derviscio. Questo la scorsa domenica. 

In platea, due spettatori particolari: i diplomatici - anche se i rapporti tra i due Paesi sono in attesa di definizioni ufficiali - dei rispettivi governi, dopo l’omicidio del ricercatore Giulio Regeni. Da un lato Giampaolo Cantini, designato per l’ambasciata italiana a Il Cairo; e Ayman Thawat, incaricato di affari (che attualmente svolge le funzioni di ambasciatore) per l’ambasciata egiziana a Roma.

In prima fila, con a fianco gli interpreti, hanno assistito allo spettacolo organizzato nell’ambito di Caffeina Festival, grazie alla collaborazione con GEA (Gestione ed educazione ambientale di Soriano nel Cimino)  e il patrocinio di SIB (Società italiana di beneficenza con sedi a Roma e a Il Cairo). In molti, hanno voluto interpretare la circostanza come un primo segnale di disgelo tra i due Paesi per una risoluzione condivisa della vicenda Regeni. 
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