In platea, due spettatori particolari: i diplomatici - anche se i rapporti tra i due Paesi sono in attesa di definizioni ufficiali - dei rispettivi governi, dopo l’omicidio del ricercatore Giulio Regeni. Da un lato Giampaolo Cantini, designato per l’ambasciata italiana a Il Cairo; e Ayman Thawat, incaricato di affari (che attualmente svolge le funzioni di ambasciatore) per l’ambasciata egiziana a Roma.
In prima fila, con a fianco gli interpreti, hanno assistito allo spettacolo organizzato nell’ambito di Caffeina Festival, grazie alla collaborazione con GEA (Gestione ed educazione ambientale di Soriano nel Cimino) e il patrocinio di SIB (Società italiana di beneficenza con sedi a Roma e a Il Cairo). In molti, hanno voluto interpretare la circostanza come un primo segnale di disgelo tra i due Paesi per una risoluzione condivisa della vicenda Regeni.
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