A Cotral i voti degli studenti viterbesi: da Civita a Vignanello, ecco tutte le tratte bocciate

A Cotral i voti degli studenti viterbesi: da Civita a Vignanello, ecco tutte le tratte bocciate
di Federica Lupino
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Giovedì 24 Novembre 2022, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 19:43

Sul caos trasporti (e non solo), il prefetto di Viterbo Antonio Cananà ha aperto le porte agli alunni delle superiori. Dopo la manifestazione di venerdì, l’incontro nel Palazzo territoriale del Governo. Occasione, per i ragazzi, utile a esporre tutti i disagi legati ai mezzi di collegamento che non bastano, ma anche per ribadire la richiesta di assemblee d’istituto in presenza e di investire sul supporto psicologico che le scuole della provincia offrono agli iscritti.

Ebbene, rispetto al nodo dei mezzi pubblici le voci degli studenti confluiranno sul tavolo di lavoro già avviato dai dirigenti locali di Cotral e il responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale, Daniele Peroni, a cui sono state notificate le risposte al sondaggio lanciato nelle scorse settimane dalla Rete degli Studenti medi.

Ecco la maglia nera dei collegamenti nella Tuscia, secondo i giovani pendolari: le corse che vanno da Viterbo a Fabrica di Roma e a Civita Castellana non sono sufficienti per permettere agli studenti di tornare a casa all’uscita da scuola; quelle che collegano Bassano Romano a Monterosi (già oggetto di intervento dei carabinieri), che non essendo dirette per Roma non permettono a molti studenti di raggiungere le proprie abitazioni o di prendere le coincidenze necessarie per farlo; i bus che arrivano da Viterbo a Vitorchiano e a Vignanello, risultano sempre sovraffollati e non garantiscono il ritorno a tutti i pendolari.

Poi, ci sono le situazioni di alcune superiori del capoluogo: all’Itis Da Vinci di Viterbo alcuni alunni, uscendo il venerdì più tardi rispetto agli altri giorni, non hanno mezzi per tornare a casa, mentre problematiche quotidiane si registrano all’istituto Orioli, per il quale è stato addirittura consegnato un documento specifico.

“Per quanto riguarda la situazione delle assemblee d’istituto, abbiamo comunicato – fanno sapere dalla Rete degli Studenti medi - che numerose scuole si trovano in difficoltà a garantire agli studenti e alle studentesse gli spazi necessari per lo svolgimento di queste, costringendoli a ripiegare su modalità usate nel periodo dell’emergenza sanitaria come quella telematica o mista.

Abbiamo ribadito che in alcune scuole, non svolgendosi assemblee in presenza da più di tre anni, un’intera generazione di studenti e studentesse rischia di uscire dal proprio percorso scolastico senza mai aver potuto usufruire di un proprio diritto nella modalità più giusta, ovvero in presenza”. Ma in questo caso i ragazzi non hanno ottenuto granché: “La risposta – dicono - non è stata positiva: oltre a richiedere all’ufficio scolastico provinciale di ricordare tramite circolare a tutte le scuole di garantire il diritto di assemblea per gli studenti, infatti, la Prefettura ha dichiarato apertamente di non voler portare avanti altre iniziative, e di non voler intraprendere”.

Anche sulla necessità di assicurare che tutti gli studenti e le studentesse abbiano la possibilità di accedere a servizi di supporto psicologico, attivandoli laddove non sono presenti e rendendo più accessibili questi servizi laddove vi sono delle mancanze, per i ragazzi “non sono state date risposte soddisfacenti”.

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