Mixer, l'intervista a Paolo Roberto Falcao nel 1983

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Ciriaco De Mita, Eugenio Scalfari, Paulo Roberto Falcão, Enzo Biagi, Roberto Benigni e Massimo Troisi  sono i protagonisti della settima puntata di MIXER – Vent’anni di televisione, in onda giovedì 2 marzo in seconda serata su Rai3 – e mercoledì 8 marzo in prima serata su Rai Storia.

Giovanni Minoli continua il viaggio retrospettivo nel suo rotocalco d’attualità proponendo il  faccia a faccia” del 1984 con Ciriaco De Mita, in cui il segretario della DC si racconta fra pubblico e privato riflettendo sulla Democrazia Cristiana e la recente sconfitta elettorale e affrontando il rapporto col padre, con Craxi e Berlinguer, accanto a un serafico botta e risposta a distanza con l’Avvocato Agnelli; la sua intervista è intervallata con quella del fondatore de La Repubblica  Eugenio Scalfari, che riflette sul panorama politico del tempo e sul suo sostegno a De Mita. Si passa allo sport con il campione di calcio brasiliano Paulo Roberto Falcão, all’epoca soprannominato “l’ottavo Re di Roma”, intervistato da Minoli nel 1983, durante la cavalcata dei Giallorossi verso il loro secondo scudetto. Nel 1985, infine, Enzo Biagi approfondisce il tema della sua indipendenza professionale e il ruolo del giornalismo, passando per il giudizio sul governo Craxi e l’importanza dell’amore nella sua vita, fino all’operazione subita al cuore e i rimpianti del suo passato privato e professionale.

Per lo spazio dedicato alla società, due grandi firme si aggiungono al tamburino di “Mixer”: Paolo Guzzanti e Cinzia TH Torrini, protagonisti nel 1984 di un’inchiesta sconvolgente nei vicoli di Napoli per capire e indagare la realtà dello spaccio di droga che coinvolge anche giovani e giovanissimi che per sbancare il lunario si riducono alle rapine e allo spaccio.

In chiusura, per la pagina del cinema, la troupe di Mixer nel 1985 incontra Roberto Benigni e Massimo Troisi nella casa dell’attore toscano. I due comici commentano in un’intervista a due la genesi e la costruzione del film “Non ci Resta che Piangere”, confrontandosi con ironia su punti in comune e differenze, lo stato del cinema italiano e il rapporto con le donne.