I Viaggiatori, il regista Di Martino racconta il film in uscita: «Un viaggio nel tempo per far riscoprire la storia ai millennial»

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Un viaggio nel tempo, un gruppo di giovanissimi ragazzi di oggi "trasportati" all'improvviso nella Roma del 1938. La missione? Salvare il mondo (ovviamente). "I Viaggiatori" (in uscita su Sky e Now dal 21 novembre) è un'avventura che mescola storia e fantascienza interamente scritta e diretta in Italia. A metà tra Stranger Things e i Goonies, tra effetti speciali, inseguimenti e adrenalina racconta l'amicizia e il coraggio, i lati oscuri e le difficoltà di diventare grandi. Sullo sfondo la tragedia della storia, affrontata con leggerezza, a tratti con ironia ma senza minimizzare: ridere del potere in fondo è un atto serissimo di libertà. 

Il regista Di Martino: «La sfida di fare fantascienza in Italia»

«L'idea ci è venuta insieme allo sceneggiatore Gabriele Scarfone, volevamo portare questo gruppo di ragazzi di oggi a vedere come erano, solo pochi decenni fa, le strade in cui oggi camminano, recuperando la memoria di un periodo storico che sembra lontano alle generazioni di oggi e che invece è parte della nostra storia» spiega il regista Ludovico Di Martino. Classe 1992, Di Martino - che esteticamente assomiglia anche un po' all'americano Quentin Tarantino - è uno dei registi più giovani del panorama italiano e ha già firmato "La Belva" (uscito su Netflix nel 2020) e diretto il successo di Skam Italia 3 per Tim Vision. Un regista giovane che però non si accontenta delle "partite semplici" e nel suo nuovo lavoro (prodotto da Sky e Groelandia) punta alla fantascienza, un genere decisamente nuovo per il cinema nostrano. «È stato appassionante. Ho dovuto trovare soluzioni a problemi apparentemente semplici: come facciamo viaggiare questi ragazzi nel tempo? Come facciamo l'effetto speciale che dovrà convincere tutti?». 

Un cast di giovanissimi 

Protagonisti del film quattro attori giovanissimi: Max (Matteo Schiavone), un'adolescente difficile che pensa di aver perso il fratello, Greta (Andreagaia Wilderk) che nella fragilità scopre la sua forza e Vulcano (Francesco Tocci), protagonista di una delle scene più esilaranti. Al loro fianco la guerriera Lena (Francesca Alice Antonini), che interpreta una giovane e coraggiosa partigiana. Nel cast anche Gianmarco Saurino (nei panni di Beo) e Vanessa Scalera (che, indossando una maschera, è l'antagonista, la dottoressa Sestrieri, la donna che ha inventato la macchina del tempo ma l'ha messa a servizio del regime di Mussolini).  

La trama 

Beo Fulci, un giovane ricercatore di fisica quantistica, è scomparso assieme al suo capo in circostanze misteriose. Stava lavorando a un progetto rivoluzionario come alcuni esperimenti scientifici sanno essere, quando un cortocircuito ha fatto saltare in aria e mandato in fiamme il laboratorio in cui si trovava.

Suo fratello Max, 14 anni, ragazzino svelto dall’intelligenza vivace, non ha mai perso le speranze, anche se è passato già un anno da quel giorno e di Beo nessuna traccia. In sua assenza, trova conforto nei due amici più cari che ha – Flebo, 14 anni, impacciato e ansioso, appassionato di videogiochi e di tecnologia, e Greta, 15 anni, giovane donna coraggiosa – nonostante il dolore di quella perdita l’abbia reso sfuggente e intrattabile.

Una sera, mangiando una pizza di fronte a ciò che resta di quel laboratorio, i tre finiscono per scoprire una console impolverata, una strana macchina del tempo e il modo per farla funzionare, trovandosi così nel 1939 in una Roma scossa dalle leggi razziali, tra guardie fasciste e atti censori. È qui che si è perso Beo, ed è con lui che proveranno a salvare il mondo dalla minaccia.