Samantha Cristoforetti a Un giorno da pecora: «Anche l'Europa deve avere un'astronave. Sulla stazione spaziale la pasta e il cibo italiano ci sono sempre stati»

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Samantha Cristoforetti a Un Giorno da pecora condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari: “Attualmente mi sto occupando di sviluppare un veicolo europeo, inizialmente un veicolo cargo, per portare rifornimenti alla stazione spaziale internazionale che, in futuro, si possa anche riportare a terra. E con la prospettiva di portare anche gli astronauti nello spazio”.

Lo racconta l’astronauta dell'Agenzia spaziale europea: "Cinesi e indiani avranno presto una propria stazione spaziale e c’è questo punto di domanda: in tutto questo, l’Europa dov’è? Forse anche noi dovremmo pensare ad avere una nostra astronave”.

Che nome le piacerebbe avesse? “Io voto sempre per Enterprise (l'astronave di Star Trek, ndr)”.

Lei prevede di tornare nello spazio? “Sulla stazione internazionale penso sia il momento di lasciare il posto alla nuova generazione, abbiamo cinque colleghi che finiranno l’addestramento base tra un paio di mesi e poi fra le considdette riserve anche gli italiani Anthea Comellini e Andrea Patassa. 

Quindi non tornerà più nello spazio? “Per la mia generazione la prospettiva è più quella delle missioni verso la Luna con il programma Artemis. E’ un’evoluzione naturale del mio ruolo, nessun dispiacere”.

Secondo il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ora si porterà la pasta italiana nello spazio e addirittura su altri pianeti. “La pasta c’è sempre stata a bordo della stazione spaziale, ora non so se fosse italiana o di altra provenienza. E anche Luca Parmitano ha già portato cibo italiano nello spazio”.