Nigeriano morto a Tor Cervara, il testimone: «Lo sparo e un uomo bianco che scappava»

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(LaPresse) A due giorni dalla morte di un cittadino nigeriano ritrovato esanime in un carrello della spesa, Tor Cervara è ancora sconvolta. Gli abitanti da tempo denunciano lo stato di degrado di uno stabile abbandonato e ora occupato da centinaia di persone provenienti da vari paesi. Proprio in quello stabile abitava il ragazzo nigeriano, forse vittima di un regolamento di conti legato alla droga. Un testimone, incontrato da LaPresse, racconta i primi momenti dell'accaduto: "Abito sopra il ragazzo ucciso - spiega ai nostri microfoni - ho sentito lo sparo e sono sceso di un piano. Ho visto il fratello nigeriano con un buco in petto, ho visto il sangue e poi un uomo bianco che scappava. Non so se era italiano o georgiano ma io credo georgiano perchè vengono qui a vendere la droga. Il ragazzo ucciso era solo, viveva da solo e voleva fare tutto da solo. Evidentemente il suo giro di clienti ha dato fastidio a qualcuno". Lo stabile occupato si trova proprio a due passi dal campo rom di Via Salviati. Al degrado si è aggiunto ulteriore degrado e ora i cittadini chiedono un intervento delle istituzioni: "Non voglio sembrare razzista- dice Claudio Poverini, abitante di zona - ma vedere tutti quei ragazzi malmessi, in difficoltà mette paura. Io ho due figlie femmine e certo non sto tranquillo. Li è una zona franca - prosegue - nessuno può entrare. Nemmeno le associazioni di volontariato". "L'unica soluzione - dice il presidente del V Municipio, David di Cosmo - è l'abbattimento della struttura. Chiederò alla prefettura e a tutte le forze di polizia un tavolo di confronto perchè da troppi anni si è chiuso un occhio su questa situazione di illegalità".