Papa a udienza con Cl: Autoreferenzialità diventa spiritualità di etichetta

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A dieci anni dalla morte del fondatore, don Luigi Giussani, papa Francesco ha incontrato il movimento di Comunione e Liberazione. In piazza San Pietro sono arrivate fedeli da 47 Paesi del mondo, che hanno intonato la preghiera delle Lodi e hanno atteso l'arrivo del Santo padre. Tra gli ospiti dell'udienza anche rappresentanti di altre confessioni (anglicani, ortodossi russi, ucraini e bielorussi, e musulmani) . Papa Francesco è arrivato sulla papamobile e poi ha rivolto il suo saluto: ’Siate liberi- ha detto il Papa in piazza San Pietro- così centrati in Cristo e nel Vangelo potete essere braccia, mani, piedi, mente e cuore di una chiesa in uscita. La strada della Chiesa è uscire per andare a cercare i lontani nelle periferie e a servire Gesù in ogni persona emarginata, abbandonata, senza fede, delusa dalla Chiesa. Uscire significa anche respingere la autoreferenzialità in tutte le sue forme e sapere ascoltare chi non è come noi, imparando da tutti, con umiltà sincera, se si è schiavi dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una spiritualità di etichetta, ‘io sono Cl’, questa è l’etichetta”.