Mediatrade, Ghedini: Condanna in appello dei giudici è incomprensibile

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“La Corte europea dei diritti dell’uomo prevede espressamente così come la Cassazione che nel caso si voglia riformare in peius una sentenza, bisogna riaprire il dibattimento: cosa che noi avevamo chiesto e c’è stato negato. Non sono stati sentiti i testi, non sono stati accolti i nuovi documenti che sono arrivati dall’estero, dall’Irlanda, quindi secondo noi è una sentenza che è totalmente e radicalmente nulla su tutti i profili”. Così l’avvocato difensore Niccolò Ghedini commenta la sentenza d’appello per la vicenda Mediatrade che ha visto Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri condannati a 1 anni e 2 mesi dai giudici di Milano per frode fiscale solo per l'anno 2007. “In particolare non mi convince intanto la mancata rinnovazione del dibattimento, e poi ritenere responsabili Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, e tutti gli altri in particolare Agrama assolutamente estranei a questo meccanismo. E’ una decisione assolutamente incomprensibile, ma basta andarsi a leggere la sentenza di primo grado che aveva escluso qualsiasi compartecipazione al reato da parte di Piersilvio”.