Monica Guerritore: "Sensuale, mistica, fragile, comica: ecco tutte le donne che sono"

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Sulla scena da una vita: aveva 14 anni, 50 anni fa, quando venne scelta da Strehler; poi al cinema con Vittorio De Sica e in tv nel primo sceneggiato della tv a colori: una splendida Manon Lescaut per Sandro Bolchi. Monica Guerritore si porta dentro tantissima vita, storie importanti con giganti dello showbiz italiano come Giancarlo Giannini, Gabriele Lavia e ora con l'ex presidente Rai e costituzionalista, Roberto Zaccaria. Al Messaggero per l'Interrogazione si presenta per parlare della sua ultima fatica: Ginger e Fred, con al fianco Massimiliano Vado, uno spettacolo che in scena al Quirino di Roma fino al 21 gennaio (poi tournée italiana).

"Fellini negli anni Ottanta combatteva contro gli spot nei film, in quel film (con Mastroianni e la Masina, ndr) come Brecht mette in scena delle maschere che servono come figuranti di uno show che serve solo per unire uno spot all'altro".

Guerritore è una donna coraggiosa: "Troppo brava, perché attrice di teatro, per essere riconosciuta dal cinema: a un certo punto della vita ho voluto scegliere ruoli e lavori nei quali potessi essere libera dai vincoli di regie troppo invadenti". Gli inizi con Strehler, "quello che ha inventato il teatro di regia, che coglieva sempre l'essenziale del testo"; poi il lungo sodalizio (anche nella vita) con Gabriele Lavia, padre delle sue due figlie. "Gabriele è un regista che non ammette deviazioni dal percorso che lui immagina per il testo che si affronta".

Certi film e ruoli hanno fatto di Monica anche un sex symbol del cinema e della tv. "Sono Macbeth che si toglie l'utero per far entrare in sé tutta la malvagità del mondo per spalleggiare la sete di potere del marito re; o Giovanna D'Arco donna così potente da "sentire" Dio in lei e sfidare il mondo a testa alta. O la sensuale Lupa: ecco la donna è tutto, anche il sesso vissuto in modo estremo come in Fotografando Patrizia o Scandalosa Gilda".

Da quella Lupa verghiana alla Lupa romanista: è la madre di Totti, Fiorella, nella serie di Sky. "Con un Pietro Castellitto quasi esordiente e bravissimo a essere Totti senza volerlo sembrare". In queste settimane è sul set blindatissimo di Carlo Verdone per la serie Vita da Carlo 3: "Sto scoprendo il lato di Monica donna di commedia e mi piace molto. Passano gli anni e donne più lievi sono belle da interpretare. Mai, però, in questi 50 anni mi è pesato un ruolo o mi sono preoccupato delle polemiche delle mie interpretazioni: sono ruoli".

Questi sono anni di ricerca e progetti: "Il film che voglio fare su Anna Magnani: una grande professionista, un'attrice formata che dovette misurare il suo talento con un cinema che cambiava e andava verso il neo-realismo riuscendo ad essere icona. E donna con un'esistenza drammatica, vissuta sempre a testa alta". Questo è il prossimo capitolo di una vita da Monica Guerritore.