Pubblica le foto intime della sua ex: dovrà risarcirla con oltre un miliardo di dollari

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Una giuria di Houston, in Texas, ha deciso che una donna dovrà riceverà un risarcimento di oltre un miliardo di dollari dal suo ex fidanzato. Quest'ultimo è stato condannato per "revenge porn" dopo aver pubblicato foto intime della ex compagna sui social media e siti per adulti, con l'intenzione di umiliarla pubblicamente. La decisione è stata presa in risposta al ricorso presentato dalla donna, una vittoria significativa nella lotta contro la divulgazione non consensuale di materiale intimo e privato.

Revenge Porn, la condanna al maxi risarcimento

I due erano stati una coppia dal 2016 al 2021 e dopo la rottura, l'uomo aveva iniziato a postare le immagini della ex, inviandole anche un messaggio in cui le diceva che avrebbe passato «il resto della vita a cercare, fallendo, di farle sparire dalla rete. Tutte le persone che incontrerai - scriveva ancora - sentiranno questa storia e andranno a guardare quelle immagini». L'uomo - che per tutto il processo non si è presentato in aula non rispondendo alle convocazioni dei giudici - si era anche inserito nel sistema di sicurezza della donna per rubarle altre immagini. Ed inviato link ai siti dove aveva pubblicato le foto a familiari ed amici della ex. Gli avvocati della donna - che da quando è stata vittima del revenge porn è caduta in depressione, contemplando anche il suicidio - si dicono soddisfatti della sentenza e dell'enorme risarcimento che è stato deciso dalla giuria, anche se riconoscono che avrà un valore simbolico dal momento che è improbabile che si potrà ottenere in pieno una somma così grande di denaro. L'avvocato Bradford J. Gilde ha poi lodato «il coraggio» della sua cliente: «questo non era un processo per i soldi per il messaggio - ha detto il legale che aveva chiesto danni per 100 milioni di dollari - noi applaudiamo al coraggio di questa donna che ha presentato la denuncia che è un avviso per altri: se eserciti abusi sessuali con le immagini, passerai il resto della vita con una sentenza di risarcimento sulla testa».